Dodici minuti per raccontare la vita e la morte di un essere vivente. Tanto dura “M6NTHS”, il cortometraggio che racconta l’esistenza di un piccolo suino in un allevamento intensivo. Una pellicola, senza nessun commento o voice-over, realizzata con la prospettiva unica dell’anonimo animale che nell’industria dell’allevamento intensivo è ridotto a prodotto. Un filmato che mostra come il maiale sia un individuo intelligente che prova emozioni. Un invito allo spettatore a pensare a come trattiamo gli animali negli allevamenti.
Il corto mostra anche alcune scene in cui il suinetto prova a prendere il latte dalla scrofa. Negli allevamenti intensivi le scrofe trascorrono metà della loro vita in gabbie talmente strette che possono solo stare erette e stendersi senza girarsi su stesse. Succede anche mentre allattano, e la costrizione della gabbia impedisce loro di accudire naturalmente i propri piccoli.
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La filmmaker Eline Helena Schellekens ha girato “M6NTHS” mentre studiava all’università e dopo che il corto ha ricevuto il Panda Award, il più importante riconoscimento per i film sulla natura, la regista ha deciso di sostenere l’Iniziativa Europea contro le gabbie: lo scopo dell’iniziativa è di raccogliere un milione di firme in un anno, affinché la Commissione europea sia obbligata a pronunciarsi ufficialmente sull’argomento. Finora, in tutta l’UE, sono state raccolte 300.000 firme, di cui 30.000 italiane.
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Ogni anno 300 milioni di animali sono chiusi e allevati in gabbia negli allevamenti intensivi. Questo causa grande sofferenza agli animali che non possono muoversi e neanche esprimere i loro comportamenti naturali.
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