Professionisti del sesso per disabili, arriva il ddl Cinquestelle

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Una proposta di legge nazionale potrebbe rendere la vita di molti disabili migliore. Il deputato palermitano del Movimento 5 Stelle Aldo Penna prosegue la propria battaglia fiancheggiato dai colleghi dell’Intergruppo parlamentare per le Disabilità fortemente voluto dallo stesso parlamentare.

Sarebbe dunque in fase di elaborazione il ddl per istituire anche in Italia la figura dell’ “assistente all’emotività, all’affettività e alla sessualità“. Secondo le previsioni dei grillini, potrà diventare legge entro la fine del 2019.

Le mansioni che dovranno svolgere questi professionisti o professioniste è stato chiarito dagli stessi membri del gruppo:

“Nella nostra proposta ci stiamo ispirando al modello svizzero, che prevede già questa figura, denominata “caresseur“, la quale garantisce una manifestazione della sessualità positiva, senza sconfinare nella prostituzione”. 

Quali sarebbero, dunque, le mansioni di questa figura “caresseur”? Una di queste la spiega un sito internet che si occupa della questione: “Dare le proprie mani in prestito a chi non può usarle per procurarsi piacere“. Attività che in alcuni Paesi europei, come l’Olanda, la Germania, la Danimarca, oggi è diventato un lavoro vero e proprio.

Se ci fossero ancora dubbi sullo scopo di tale proposta, lo stesso deputato cinquestelle ha fornito ulteriori precisazioni in un’intervista:

“Se è normale che si aiuti un cieco nella lettura, perché deve suscitare tanto scandalo il fatto che si aiuti un disabile ad esplicare le sue necessità sessuali?”, spiega

La finalità pertanto, sempre secondo Penna, è “garantire il diritto alla sessualità per migliaia di disabili a cui attualmente questo diritto viene negato”. 

Il servizio dovrebbe essere finanziato almeno in parte con soldi pubblici: “Evitando – afferma Penna – che siano le famiglie a farsi carico totalmente di questa necessità, da garantire tramite personale qualificato”. 

Il politico pentastellato e gli altri parlamentari dell’Intergruppo hanno proposto anche l’istituzione di un albo professionale al quale gli operatori dovranno essere iscritti per poter esercitare. Saranno previsti anche corsi specifici per la formazione e l’aggiornamento del personale.

Simone Gussoni

www.nursetimes.org

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