Riflessioni e consigli su disabilità ed escort

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Se usufruite dei servizi offerti dalle sex worker e dai gigolò e siete uomini e donne maggiorenni con disabilità, ho una bella notizia da comunicarvi: nel 2018 il sito internet Escort Advisor, fondato da Mike Morra, offre la possibilità di selezionare iprofessionisti disponibili a fornire prestazioni sessuali anche a clienti disabili. Come potete accedere al portale? È molto semplice: il primo passo è effettuare la registrazione. Dopodiché, una volta scelta la città in cui richiedere la prestazione, avrete a disposizione vari filtri per selezionare le vostre preferenze. Tra questi rientra anche l’opzione «disponibile per disabili» che, se scelta, permette di visualizzare solo i contatti delle escort e gigolò disposti a lavorare anche con clienti con disabilità.

Chiarisco subito, a scanso di pericolosi equivoci, che ciò di cui sto scrivendo non ha niente a che vedere con la terribile realtà dello sfruttamento della prostituzione e con il fenomeno della tratta di essere umani, contro cui ci si deve opporre a spada tratta. In questo caso si tratta di persone che hanno liberamente scelto di esercitare la professione e, tra la clientela di alcune di loro, possono rientrare anche uomini e donne con disabilità. Siete contenti? Personalmente lo sono abbastanza. Lo ritengo un piccolo segnale di apertura verso un cambiamento di prospettiva nel modo di considerare la sessualità in generale e anche collegata alla disabilità.

FARE SESSO È UN DIRITTO, OLTRE CHE UN PIACERE

Siamo nel terzo millennio da quasi vent’anni, eppure fatichiamo a scrollarci di dosso quell’odiosa patina di moralismo di stampo cattolicoche ricopre purtroppo ancora oggi quasi tutti i discorsi inerenti la sessualità umana, le sue pratiche a livello comportamentale e le occupazioni lavorative a essa collegate. La prostituzione volontaria in Italia è ancora fortemente stigmatizzata e giudicata pesantemente così come le persone che la esercitano e i loro clienti. In altri Paesi la spada di Damocle del giudizio pende molto meno, seppure, come mi spiegava Janine, sex worker in Olanda, anche in terre tradizionalmente “friendly”, le professioniste e i professionisti del mestiere scelgono di proteggere la loro identità personale usando falsi nomi o camuffandosi con travestimenti, onde evitare di essere additati e condannati alla pubblica gogna.

Fare sesso da soli o con altri e/o altre è un piacere, un bisogno e undiritto. Per retaggio culturale si ritiene la sessualità indissolubilmente legata all’affettività e alla gratuità ma non sempre e non per tutti è così, e mi spiace per chi ancora non se n’è fatto una ragione. D’altro canto ipotizzare che una persona con disabilità abbia una vita sessuale attiva o che possa desiderarla è inaccettabile per una buona fetta di popolazione e nemmeno questa è una novità. Per cui ben vengano tutte le proposte che consentano a chiunque lo desideri di vivere la propria sessualità liberamente e svincolata da pregiudizi e moralismi.

La proposta di legge in parlamento sull’istituzione del ruolo dell’assistente soviale è rimasto lettera morta

In parlamento giace ormai da diversi anni la proposta di legge sull’istituzione del ruolo di assistente sessuale che, lo ricordiamo, è una figura professionale diversa dalla escort o dal gigolò perché, nel suo mansionario, non rientrano prestazioni quali la penetrazione e i rapporti orali. Indipendentemente dalle posizioni personali sull’utilità o meno di questo ruolo così come è stato definito nel testo di legge, il fatto che la proposta sia rimasta lettera morta, almeno per ora, è una lampante dimostrazione di come nemmeno a livello politico – oltre che sociale e culturale – ci sia la volontà di garantire concretamente a tutti il diritto alla sessualità. Il sito di Morra è un’altra possibile alternativa per poter esercitare questo diritto. Soprattutto per gli uomini. Per noi donne (etero o bisessuali) e principalmente per chi di noi ha una disabilità la ricerca di un gigolò potrebbe essere un’impresa decisamente più complicata.

ANCORA POCHI ESCORT E GIGOLÒ PER DISABILI

Ho fatto un piccolo esperimento di ricerca di escort e gigolò su EscortAdvisor a Roma e Milano. Gli annunci di escort a Roma sono 2.445 in città e 2.502 in provincia. Nella città della Madunina ci sono 1.831 professioniste disponibili e 1.940 in provincia. Ma quante tra tutte queste accettano di fare sesso con persone disabili? A Roma una trentina, sia in centro che in provincia. A Milano 16 in centro e una ventina in provincia. Tutto sommato poche, se paragonate al totale delle sex worker. Anche per le escort il sesso con le persone disabili sembra essere ancora un tabù o per lo meno un territorio a oggi inesplorato.

Inoltre non si capisce se queste professioniste lavorino anche con donne disabili lesbiche o bisessuali, su cui grava l’ascia di un doppio pregiudizio, legato sia alla propria condizione fisica e/o intellettiva o psichica che al loro orientamento sessuale. I gigolò che ho trovato sul portale sono decisamente un numero esiguo: quattro a Roma tra centro e provincia. Quattro anche su Milano centro e cinque in provincia. Sarebbe interessante sapere il numero di donne, trans e uomini omosessuali tra cui sono contesi. Ma le donne disabili etero o bisessuali (o gli uomini omosessuali) che volessero trascorrere momenti di lussuria e passione con un professionista “cascano” molto peggio, per lo meno chi abita a Milano o Roma. Nel capoluogo lombardo nessuno ha dato la sua disponibilità a lavorare con questa tipologia di utenza e sulla pagina internet di Roma il filtro “disabili” non è manco attivo. «Annamo bene» – direbbero nella Capitale.

LE DONNE E IL SESSO A PAGAMENTO: UN TABÙ DA INFRANGERE

Forse ci sono meno gigolò sul mercato perché di loro c’è anche meno richiesta. Potrebbe essere che le donne, disabili e non, usufruiscano meno del sesso a pagamento perché culturalmente e storicamente l’immaginario della sessualità femminile è maggiormente legato alla dimensione affettiva e all’attrazione intellettuale (piuttosto che a quellafisica) di quanto non lo sia per gli uomini. Io, ad esempio, “funziono” così: mi deve sedurre anche la testa oltre che il corpo di una persona per poterci andare a letto e la reciprocità dell’attrazione e del godimento per me è fondamentale.

Questo è uno dei motivi per cui ho gentilmente rifiutato la proposta di alcuni amici che volevano regalarmi una notte di lussuria e sfrenatezza con un gigolò al compimento del mio quarantesimo anno di età. Mi sono resa conto che non ho affrontato un tema molto “hot”: il listino prezzi. Non essendo per ora (in futuro, chissà) interessata a usufruire del servizio non ho prestato molta attenzione a questo non irrilevante dettaglio. Ma, amiche e amici, le festività non sono ancora e sono convinta che, se lo desiderate, la Befana non veda l’ora di farvi un regalo più creativo della solita calza!

https://www.lettera43.it

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