Al via le operazioni di rinnovo del pagamento delle pensioni nel 2019. Lo comunica l’Inps con la Circolare 122/2018 pubblicata ieri in cui l’Istituto adegua come di consueto gli importi delle prestazioni pensionistiche e di quelle assistenziali per il prossimo anno. L’Istituto certifica che il tasso di inflazione definitivo per il 2018 è stato confermato in misura dell’1,1%, pari al tasso previsionale applicato dal 1° gennaio 2018. Il prossimo anno, quindi, non ci saranno conguagli a debito o a credito per i pensionati. Il tasso diinflazione previsionale per il 2019 si attesta invece all’1,1%. I valori erano stati anticipati dal decreto del ministero dell’Economia lo scorso 16 novembre 2018.
Nell’illustrazione delle fasce di rivalutazione dei trattamenti pensionistici il documento nasce però obsoleto dato che non tiene conto delle novelle contenute nella Legge di Bilancio il cui iter di approvazione si sta concludendo in queste ore in Parlamento. Il legislatore ha, infatti, stabilito un diverso e più sfavorevole criterio di indicizzazione degli assegni superiori a tre volte il minimo del FPLD (cioè sopra i 1.522 euro lordi al mese) sino al 31 dicembre 2021 rispetto a quelli che sarebbero dovuti scattare dal 1° gennaio 2019 (si veda qui per i dettagli). Così le indicazioni contenute nella Circolare sono sostanzialmente valide per quanto riguarda gli assegni pensionistici sino a 1.522 euro lordi al mese che, essendo pienamente adeguati all’inflazione, cresceranno dell’1,1% il prossimo anno; quelle riguardanti gli assegni superiori al predetto valore dovranno essere riviste in successivo documento.
Vittime Terrorismo
Ad ogni modo il prossimo anno resteranno rivalutate in misura più generosa, a seguito del correttivo introdotto nel 2017 dal legislatore, le pensioni erogate in favore delle vittime del terrorismo. Nel 2019 ai trattamenti diretti dei pensionati vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice, dei loro superstiti, nonché dei familiari di cui all’articolo 3 della citata legge n. 206 del 2004 sarà riconosciuta una rivalutazione dell’1,25% per le prestazioni sino a tre volte il minimo (sino a 1.522,26€ al mese), del 1,125% se comprese tra le tre e le cinque volte il minimo (da 1.522,27€ a 2.537,1 € al mese) e dello 0,9375% le pensioni di importo superiore a cinque volte il minimo (sopra i 2.537,1€).
Gli altri trattamenti
La crescita dell’inflazione dell’1,1% si riverbera anche sui trattamenti sociali ed assistenziali erogati dall’Inps. L’importo dell’assegno sociale nel 2019 sale così a 457,99 euro, la pensione sociale sale a 377,44 euro, il trattamento minimo del FPLD raggiunge i 513,01 euro. Salgono anche le prestazioni assistenziali erogate a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti (assegno mensile e pensione di inabilità civile) che risulteranno fissate nel 2019 a 285,66€ al mese dagli attuali 282,55 euro al mese; mentre l’indennità di accompagnamento per gli invalidi civili sale a 517,84€ al mese. Crescono invece dello 0,65% le indennità e gli assegni accessori riconosciuti agli invalidi di guerra e del servizio titolari di pensione di guerra o di pensione privilegiata di prima categoria (es. assegno di superinvalidità).
Documenti: Circolare Inps 122/2018