Dalla Calabria una conquista della lingua dei segni. Nel segno dell’arte

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Perché un problema uditivo deve escludere la persona dall’accesso alla cultura?

Da questa domanda è partita dieci anni fa Rosanna Pesce, restauratrice di Reggio Calabria con il pallino per la tecnologia, e per trovare una risposta nel 2009 ha fondato la digi.Art, una società di servizi digitali specializzata in soluzioni per l’arte.

L’obiettivo, sin dall’inizio, è stato anche «cercare di rendere più facile la vita a chi non ha tutti i sensi a disposizione, fornendo gli strumenti necessari per un accesso pieno alla cultura» spiega Rosanna. E ciò non perché lei abbia esperienze dirette in famiglia, sebbene porti nel cuore il ricordo di bambina legato a una compagnetta di classe che conviveva con la sordità e l’autismo.

Il suo progetto nasce semplicemente da un pensiero trasversale che ha maturato attraverso la sua esperienza di giovane restauratrice e che l’ha portata a studiare «una soluzione concreta per i sordi che vogliono ottenere un’informazione più approfondita sulle opere d’arte e una piena accessibilità nei musei».

uesta soluzione è la VideoGuida LIS, per garantire tour in autonomia alle persone sorde che visitano musei, parchi, acquari, luoghi di cultura e arte in generale, appunto attraverso una guida digitale che segna in LIS, ovvero in lingua italiana dei segni.
«La comunità delle persone sorde si sposta moltissimo e lo fa soprattutto con il passaparola quando trova supporti e servizi aggiuntivi già previsti dalla strutture, per questo abbiamo avuto direttamente loro come interlocutori principali nello sviluppo della video guida» nota Rosanna Pesce, che oggi ha 44 anni, sottolineando peraltro la necessità e l’urgenza di riconoscere la LIS come lingua nazionale anche in Italia, come già hanno fatto molti altri Paesi. «È fondamentale per garantire non solo l’accessibilità alla cultura, ma anche il diritto all’istruzione non con l’insegnante di sostegno ma con un mediatore linguistico, proprio come se in classe ci fossero alunni o studenti stranieri».

Il primo esperimento, riuscitissimo, con la video guida è stato fatto con il MArRC, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, che si è dotato di questo sistema multimediale elaborato dalla digi.Art per superare le barriere percettive per i sordi, lis-videoguida-visitamigliorandone l’esperienza di visita del sito museale. A segnare in LIS, oggi, sono anche la preziosissima Reggia di Caserta, il Museo Civico di Mondragone, il Museo Archeologico Nazionale di Palazzo Nieddu del Rio a Locri, il Parco Archeologico ArcheoDeri della vallata del San Pasquale(RC) e, ultima novità annunciata in questo mese di dicembre, le suggestive Grotte di Castellana in Puglia. Luoghi di cultura e arte che la digi.Art ha, tra l’altro, messo in rete creando la piattaforma nazionale VideoguidaLIS.it per l’abbattimento delle barriere sensoriali dell’udito nei luoghi di cultura.

«Questo sistema operativo, fruibile in modo identico e uniforme su tutto il territorio nazionale, sia come web app sia offline, fa così anche da traino per i musei più piccoli o meno conosciuti che aderiscono alla piattaforma insieme a realtà e siti museali più grandi o famosi» spiega Giuseppe Musicò, coordinatore operativo di digi.Art, sottolineando «come la piattaforma abbia creato un vero e proprio indotto facendo da piccolo volano economico per le guide e gli interpreti LIS. La nostra video guida LIS rappresenta per noi la nostra responsabilità sociale nei confronti del territorio, al di là del guadagno, per abbattere la difficoltà per molti luoghi di cultura di dotarsi di un simile strumento».

Oltre a facilitare le visite in LIS delle strutture aderenti, la piattaforma offre adesso anche la possibilità di seguire incontri e convegni in diretta streaming con servizio di interpretariato in LIS. Così, partendo da Reggio Calabria, la digi.Art ha varcato i confini della Calabria abbracciando la Campania e la Puglia, e poco alla volta tutta l’Italia, dando anche un silenzioso ma significativo contributo affinché la LIS sia riconosciuta a tutti gli effetti come lingua. Una lingua di pari dignità rispetto a tutte le altre lingue del mondo, tanto da meritarsi finalmente il suo posto al museo.

http://invisibili.corriere.it

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