Gino, figlio di Egidio Ciullini e di Ersilia Auzzani, nacque a Bagno a Ripoli (FI) il 23 gennaio 1920. Il 10 ottobre 1931 entrò nello studentato della Piccola Missione in Roma e frequentò le scuole del Pontificio Seminario Romano al Vaticano. Il 7 settembre 1939 fece la prima professione e quella perpetua l’8 settembre 1942.
Sempre a Roma, conseguì l’abilitazione magistrale al Regio Istituto Magistrale “V. Colonna” e nel 1942 la specializzazione per il magistero dei sordomuti nella Scuola di Metodo Tommaso Silvestri.
Terminati gli studi di Filosofia e Teologia, fu ordinato sacerdote il 22 dicembre 1945.
Dal 1946 iniziò a insegnare nelle scuole per i sordi dirette dalla Piccola Missione, prima a Bologna, poi a Roma, Catania, Marocco di Mogliano Veneto (TV), Giulianova (TE), Pianezza (TO), Firenze, distinguendosi come valente ortofonista e insegnante di disegno.
Fu Direttore della scuola e superiore della comunità religiosa a Catania (1963/65), a Giulianova (1972/75), e a Firenze (1996/97). Nella Congregazione è stato Postulatore (1959/89) per la causa di canonizzazione del Fondatore, il Venerabile Don Giuseppe Gualandi, Consigliere e Segretario generale negli anni 1989/96.
Nella sua modestia e riservatezza, ha mantenuto fede in modo esemplare alla professione religiosa e si è dedicato alla evangelizzazione delle persone sorde con vero zelo missionario.
Padre GINO CIULLINI della Piccola Missione per i Sordomuti a Firenze faceva ritorno a Dio l’11 dicembre 2007. Aveva trascorso un lungo periodo di inabilità e sofferenza sopportate con ammirevole serenità, al Convitto Ecclesiastico, dove era ospitato per avere un’assistenza più adeguata al suo precario stato di salute.
Ci lasciò, come scritto nel suo testamento, con “un affettuoso arrivederci lassù presso il Padre comune … nella ineffabile felicità del Paradiso”.
Dopo le esequie svoltesi nella cappella delle Suore della Piccola Missione in via di Ripoli, la salma di P. Gino fu tumulata nella tomba della Congregazione, nel vicino Cimitero al Pino.
Lo ricordiamo con tanto affetto e ammirazione ai familiari, ai confratelli e consorelle, agli amici, agli ex-alunni e a quanti l’ebbero amico e assistente spirituale.
- Vincenzo Di Blasio