Le atlete sorde italiane della Nazionale Under 21 al top nella pallavolo e nel basket

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Lo sport paralimpico per atleti sordi fa sentire la sua voce. E le donne sono in prima linea, in due importanti manifestazioni sportive internazionali. Ai mondiali del luglio scorso a Washington, la Nazionale femminile Under 21 di Basket ha, infatti, conquistato un meritatissimo bronzo, battendo la rappresentativa turca in uno scontro al cardiopalmo finito 55 a 48. Una medaglia d‘argento hanno, invece, conquistato le ragazze azzurre della Nazionale Under 21 di pallavolo, che si sono classificate subito dietro la Russia agli Europei di Palermo, dello scorso giugno. Un vento nuovo soffia forte sullo sport paralimpico per le persone sorde e questa è, senza dubbio alcuno, una bella notizia per tutti gli sportivi del Bel Paese, disabili e non.

Sempre nelle competizioni sportive internazionali di squadra la gara inizia con gli Inni nazionali delle due compagini in campo, cantati dagli atleti. Questo succede anche prima delle gare internazionali delle squadre composte da atleti sordi, ma in questo caso gli inni vengono “cantati” con la lingua dei segni e sul campo, come sugli spalti, aleggia sicuramente una grande emozione.

E’ accaduto anche nelle due recenti competizioni sportive internazionali in cui sono state impegnate le atlete sorde Under 21 del nostro Paese. Ci riferiamo ai mondiali di basket, svoltisi a luglio scorso a Washington (Stati Uniti), e agli Europei di volley di Palermo, disputati nel mese precedente. Entrambe le competizioni hanno visto un’ottima performance delle nostre atlete sorde: bronzo nel basket e argento nel Volley per le  ragazze in azzurro, che salgono così al top nello score mondiale delle due specialità.

Lo sport – ne siamo convinti e lo sosteniamo da sempre – va oltre i risultati agonistici. Lo sport apre al confronto, è un mezzo di integrazione sociale, formazione personale e accrescimento dell’autostima. Se questo vale per gli atleti normodotati ancora di più conta per quelli disabili. Nel panorama dello sport paralimpico nostrano anche gli atleti sordi fanno sentire la loro voce e le donne sono in prima linea. Come le ragazze sorde della Nazionale maggiore, che sono state riconosciute e premiate come “Atlete Paralimpiche dell’anno” ai Gazzetta dello Sport Awards 2017, anche le ragazze dell’Under 21 di volley si sono fatte valere sul parquet degli Europei per atlete sorde, disputati a Palermo dal 4 al 10 giugno scorsi. In questa competizione le nostre baby-azzurre del Volley – la più piccola, Beatrice, ha 13 anni, e Simona, il capitano, ne ha 20 – grazie anche alla sapiente guida della CT Alessandra Campedelli, hanno conquistato un argento importante (meritato quanto insperato) battute in finale solo dalla forte rappresentativa russa. Un movimento, quello della pallavolo per atlete sorde, che si è giovato del successo delle Olimpiadi e che ha le premesse e i numeri giusti per crescere: la medaglia all’Europeo siciliano l’hanno vinta sette giocatrici al debutto in maglia azzurra e solo quattro di loro avevano preso parte anche ai Giochi del 2017. “Grazie all’esperienza olimpica” – ha dichiarato la CT Campedelli – “a noi si sono avvicinate molte atlete, e per l’Europeo ho potuto fare anche selezione, perché ora siamo una trentina e abbiamo anche delle piccole giocatrici da formare.”. “Inoltre molte squadre professionistiche italiane di volley hanno avviato dei contatti con noi, e questo ci rende orgogliosi“.

Un’altra importante prestazione sportiva delle nostre atlete sorde è arrivata dalle Azzurre Under 21 del Basket. Per loro era la prima partecipazione ad una competizione mondiale e le ragazze – guidate dalla CT Sara Braida – non hanno tradito aspettative e speranze, conquistando un meritatissimo bronzo, dopo avere battuto la rappresentativa turca in uno scontro al cardiopalmo finito 55 a 48.

Il movimento italiano della pallacanestro in rosa “deaf”, nato da poco tempo, sta crescendo, ma ha ancora bisogno di una spinta che porti numeri e atlete ad avventurarsi in questo mondo, quello dello sport per sordi appunto, che con i campionati per normodotati condivide le atlete e, nello stesso tempo, conta su una larga varietà interna, fatta da diverse tipologie di sordità: ci sono, infatti, atlete segnanti, oraliste, con impianto cocleare o apparecchio. Una varietà che significa, di diritto, integrazione e che, nei campionati per atleti e atlete sordi viene azzerata.

Il vento nuovo che spira nello sport per sordi
Nel suo “Libro Bianco” sullo sport, l’Unione Europea ha voluto ricordare che oltre agli aspetti legati alla salute e alle prestazioni, lo sport veicola, ormai da decenni, valori essenziali come la solidarietà e la tolleranza, rafforzando, al contempo, la crescita personale e la fiducia in sé stessi. Questi elementi contano molto nella società degli udenti, ma, a maggior ragione, contano nel mondo dei sordi. Gli atleti sordi ricevono le informazioni in maniera completa e paritaria solo all’interno dei club per sordi, dove la comunicazione avviene nella Lingua dei Segni. Ciò permette loro di praticare l’attività sportiva in piena autonomia. La sensazione di autonomia e di autodeterminazione è rafforzata anche dal fatto che nelle società sportive per sordi, solo le persone sorde possono ricoprire le più alte cariche dirigenziali. Ciò porta al miglioramento della crescita sociale e della fiducia in sé stessi.

Nello sport per i sordi, c’è un movimento giovane che si fa strada. I Deaflympics 2018, di Samsun(Turchia) – i giochi per atleti sordi nati nel 1925 a Parigi, con la denominazione di “Giochi Silenziosi Internazionali” e divenuti, nel 2001, Deaflympics – nei quali la rappresentativa italiana ha conquistato 1 oro, 3 argenti e 8 bronzi, sembrano aver dato una vitalità nuova di interesse e partecipazione. Fra gli sport di squadra capofila ci sono il basket e la pallavolo, rappresentati egregiamente dalle nostre ragazze in azzurro dell’Under 21 che hanno dimostrato, sul campo, di valere meritando il rispetto delle avversarie. Dunque un movimento che cresce, si rafforza e ci riserverà, di certo, un futuro pieno di piacevoli sorprese.

Fonti: Le informazioni riportate sono tratte – salvo diversa indicazione – dal Sito web della Gazzetta dello Sport e dal Sito web del Quotidiano Repubblica.

Immagine tratta da pixabay.com

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