Rosa De Candia racconta la sua storia durante l’incontro “Sì, viaggiare! Esperienze di turismo accessibile”, che si è tenuto a Lecce. L’evento è stato ospitato presso “La Terrazza – Tutti al mare”, il primo lido completamente accessibile e gratuito alle persone con SLA e malattie invalidanti
19 agosto 2018
“Il vero viaggio l’ha fatto la gente che mi ha incontrato, non io”. Così ci dice Rosa De Candia, che con la sua carrozzina è reduce da un viaggio completamente da sola in Patagonia, portando la sua testimonianza durante l’incontro “Sì, viaggiare! Esperienze di turismo accessibile”, promosso il 17 agosto presso San Foca (Marina di Melendugno, Lecce) dall’Associazione IO POSSO. L’evento è stato ospitato presso “La Terrazza – Tutti al mare”, il primo lido completamente accessibile e gratuito realizzato dal 2015 da IO POSSO, con l’obiettivo di permettere l’accesso al mare anche a persone con SLA e malattie gravemente invalidanti. De Candia è intervenuta insieme a Giorgia Rollo, Presidente di 2HE (Center for Human Health and Environment), associazione promotrice di IO POSSO, Federica Legittimo di Poiesis APS ed Eleonora Censori, promotrice del sito DestinationEverywhere.eu.
“Ho sempre viaggio con amiche, di cui una disabile – ha continuato De Candia – spesso seguendo viaggi organizzati dalle agenzie, ma soltanto quando ho iniziato a viaggiare da sola e in relativa autonomia ho capito quanto poco servisse piangersi addosso ed invece occorresse darsi una mossa. Questo in definitiva mi ha anche permesso di misurarmi con i miei veri limiti”. Nei suoi viaggi in Sudamerica, tra cui quelli in Perù ed Argentina, Rosa ha anche trovato il modo di supportare un’associazione che si prende cura di bambini disabili peruviani e di farci volontariato per alcuni mesi. Di quanto poi per una persona con disabilità sia importante non solo sapere di trovare strutture adeguate per la sua condizione, ma anche superare la paura di uscire di casa, lo ha raccontato Giorgia Rollo ripercorrendo l’esperienza del progetto “La Terrazza – Tutti al mare”.
“Il problema non è solo della struttura turistica in sè – ricorda Rollo – ma anche di tutto ciò che serve per raggiungerla, a partire da mezzi di trasporto pubblici adeguati, e poi dalla ricettività complessiva, quindi anche alberghi e strutture a misura di disabili. Oggi treni ed aerei, di fatto, non sono attrezzati per permettere il viaggio a chi ha certe disabilità, e questo significa impedirgli lunghi spostamenti, se non con mezzi propri e di difficile allestimento”.
“Gli albergatori e le Istituzioni pubbliche spesso non sono pienamente consapevoli della portata positiva di questo tipo di turismo. Lo sottovalutano, ed occorre quindi lavorare anche in termini di promozione e di cultura”, ha concluso Rollo. E di cultura accessibile ha parlato proprio Federica Legittimo, che con la sua associazione “Poiesis” si occupa di vari progetti per permettere soprattutto a persone cieche, ipovedenti o sorde di usufruire dei beni culturali salentini. Loro un progetto di riproduzione in scala per non vedenti del rosone della Basilica barocca di Santa Croce a Lecce, realizzato coinvolgendo artigiani della pietra leccese, ma anche la collaborazione con una orchestra locale, cui hanno partecipato dei musicisti non udenti. “Con il nostro lavoro abbiamo capito – ha detto Legittimo – quanto la vera questione sia di una accessibilità diffusa, concetto che dovrebbe essere fatto proprio dalle Istituzioni per prime”.
Eleonora Censori, romana attualmente residente a Bruxelles, ha raccontato infine in collegamento skype l’esperienza di DestinationEverywhere.eu, un sito per le “vacanze accessibili” che aiuta le persone con disabilità non gravi nella ricerca delle proprie mete vacanziere in tutto il mondo. Censori ha portato la sua testimonianza di “ricercatrice delle città o delle mete turistiche più adatte per i disabili, tra cui spicca Barcellona in Spagna”, che “soprattutto dopo l’esperienza delle Olimpiadi e delle Paraolimpiadi nel 1992 è tra le città più accessibili d’Europa”. “Per l’Italia sembrerebbe strano – segnala Censori – ma tra le città che più hanno lavorato per migliorare l’accoglienza di turisti disabili c’è Venezia, che oltre ad avere itinerari e mappe a loro dedicati per permettersi di muoversi più facilmente tra le calle e i ponti, hanno anche attrezzato una specifica gondola per chi è in carrozzina”. E quanto uno dei nodi da affrontare ancora per un turismo veramente accessibili sia quello dei trasporti verso le mete turistiche lo riafferma la stessa Censori, ma anche i tanti progetti avviati da parte di persone con disabilità, come ad esempio la onlus “#vorreiprendereiltreno” di Jacopo Mello, o la raccolta fondi “Pepitosa in carrozza”, lanciata da Valentina Tomirotti con l’obiettivo di realizzare “on the road” una guida turistica e sociale. (FSp)
http://www.redattoresociale.it/