“Pelledoca”, i Finley “cantano” con la lingua dei segni

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Una canzone che entra in punta di piedi, muovendosi su un beat essenziale sorretto da timide note di pianoforte che prendono coraggio con il passare dei secondi. Il peso di ogni parola è tangibile, reale, come la paura. «Quella paura che sfidiamo ogni giorno guardandola dritta negli occhi e aggrappandoci alla cosa più importante che abbiamo, quei brividi sulla pelle che danno un senso a tutto. Per “Pelledoca” – dichiarano i Finley – volevamo qualcosa di potente e al tempo stesso delicato, un video che rispecchiasse le molteplici sfaccettature presenti nel brano».

19 dic 2017

In questo album i Finley hanno deciso di rivoluzionare ogni aspetto della loro produzione: dal sound ai testi, passando per la costruzione di una serie di video che percorrono sentieri mai battuti, soggetti che sfuggono dalle logiche del videoclip tradizionale.

Il video, diretto da Andrea Belloni, è stato girato interamente con la LIS – lingua dei Segni Italiana – insieme ad alcuni studenti dell’ENS (Ente Nazionale Sordi) di Milano, ragazzi che hanno prestato il proprio volto e le proprie mani, per reintepretare questo brano con grande sensibilità. Insieme a loro anche Francesco Brizio alias Brazzo, il giovane rapper sordo noto per i suoi brani che cantano contro l’emarginazione sociale.

«L’ispirazione per realizzare questo video è arrivata in maniera inaspettata – afferma Pedro, cantante della band – siamo stati stregati dalla forza comunicativa di questa lingua così emozionante e poetica, nella quale le mani si muovono come in una danza, donando a ogni parola peso ed emozione».

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