Racconta il suo rapporto con la moda: «Non aggrega, né esclude: è solo business». Il denaro? Appartiene al mondo degli udenti. «L’universo dei sordi è molto ricco»
Fatti e reazioni
A lungo, ammette Carola, è rimasta perplessa davanti alle foto «senza anima» sulle riviste patinate, con posizioni artefatte di mani e piedi e sguardi spenti. «Mi sono confrontata con il mio compagno Emilio per capire se fosse una percezione solo mia, e invece ho scoperto che anche lui prova lo stesso. Abbiamo realizzato che questa iper-capacità visiva, che ci permette di notare cose ignorate da altri, dipende proprio dalla nostra sordità». Tutti, assicurano le persone vicine a Carola Insolera, rimangono colpiti dalla disinvoltura con cui la giovane modella domina gli ambienti dove sfila o posa. «Cerco sempre di non considerare i commenti altrui, positivi o negativi non importa, e di concentrarmi sul mio lavoro», illustra la modella prima di regalare una massima ai lettori del Corriere: «La vita per me è fatta per il dieci per cento da quello che ti succede, e per il novanta per cento da come reagisci a quello che succede».
Sul trapezio
La sicurezza del proprio corpo, l’agio nei movimenti e la determinazione all’empatia non provengono solo dalla mancanza di udito: prima di sfilare sulle passerelle e nei set fotografici di tutto il mondo, Carola ha lavorato in un circo come trapezista e contorsionista. Racconta che il suo incontro con il fashion system è avvenuto proprio grazie a quella esperienza. Nel 2011 è stata invitata a tenere uno spettacolo insieme alla sua compagnia durante la settimana della moda di Copenaghen: qui, solo per questa breve parentesi di inizio carriera, la sua storia diventa uguale a quella di tante modelle in giro per il mondo che vengono notate da abili talent scout e avviate alla professione. Non ci sono pregiudizi nei suoi confronti, ma neanche trattamenti speciali: «Non direi che il mondo della moda è inclusivo — spiega —. Non aggrega e non esclude: è solo una questione di affari».
Tra i clic
Di certo, se c’è una cosa che Carola ha capito nei suoi primi sei anni di attività è che il denaro appartiene al mondo degli udenti. «L’universo dei sordi è molto ricco e complesso, abbiamo lingue dei segni diversi a seconda dei Paesi, però senza dubbio gli affari si fanno con l’udito». Il suo compito dunque è quello di unire i due mondi, o come direbbe lei di «accorciare le distanze». Anche per questo si rifiuta di usare interpreti quando lavora: «È molto importante per me avere un rapporto diretto con il fotografo». Non risparmia iperboli Carola. Non lo fa quando si definisce una «modella post-moderna» o quando sintetizza con telepatia la sua relazione lavorativa con i fotografi di moda. Certo, a volte capita che qualcuno si spaventi quando scopre le caratteristiche di Carola, ma tutti, o quasi, «decidono di mettersi alla prova e di concedersi un tentativo». Dopo l’iniziale paura, finisce sempre nello stesso modo: i fotografi e gli stilisti si innamorano di Carola e le chiedono di lavorare ancora insieme. È successo con Karl Lagerfeld e Giorgio Armani — che appaiono sorridenti nelle foto con Carola presenti sul web — e con Stefano Guindani, che ha firmato anche la campagna di Bagutta con Insolera protagonista. Il motivo? «Semplice: le immagini non hanno voce».