Riconoscimento della Lis, “legge approvata al Senato entro 2 settimane”

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Durante gli Stati Generali sulla condizione delle persone sorde, organizzati dall’Ente Nazionale Sordi, il senatore Francesco Russo ha annunciato l’approvazione della legge sulla Lis. “L’approvazione è in calendario. Se non sarà approvata nelle prossime due settimane, sarà il primo provvedimento approvato a settembre”

19 luglio 2017

ROMA – “La legge sul riconoscimento della lingua italiana dei segni e sull’abbattimento delle barriere comunicative sarà approvata al Senato entro due settimane”. A dirlo è Francesco Russo, membro Commissione permanente Affari Costituzionali del Senato, che da mesi si batte in Parlamento per far passare la norma. “Abbiamo costruito questo provvedimento con le persone sorde”, ha affermato durante gli Stati Generali sulle persone sorde organizzati questa mattina a Roma dell’Ente Nazionale Sordi.

“Abbiamo combattuto una battaglia in aula. Adesso l’approvazione è in calendario. Se non sarà approvata nelle prossime due settimane, sarà il primo provvedimento approvato a settembre. Questa legge ha avuto molti nemici. C’è un problema culturale in Italia che riguarda anche i membri di un ambiente come quello del Parlamento che dovrebbe esserne immune. Abbiamo passato due mesi a spiegare che la Lis è una lingua e non un linguaggio e che la guerra culturale con oralisti non ha motivo di essere. La lingua dei segni non toglie ma dà pari dignità a tutti i cittadini. Dare più diritti fa fare un passo in avanti a tutta la società”.
Russo ha poi commentato l’approvazione di un emendamento che salva l’ISSR, Istituto Statale Sordi di Roma a rischio chiusura da mesi. “Questa notte abbiamo approvato l’emendamento che permetterà di risolvere i problemi dell’ISSR, una eccellenza del nostro Paese”.

Anche per Federica Chiavaroli, sottosegretario di Stato per la Giustizia, ormai è solo questione di giorni e la legge sulla Lis sarà approvata. “Siamo riusciti a spiegare al Parlamento che le persone sorde hanno l’esigenza di abbattere le barriere di comunicazione con il mondo esterno. Ma anche il tema della rappresentanza è fondamentale. La politica deve farsi carico di quelli che sono dei disabili invisibili. Noi vogliamo renderli visibili, è il nostro compito”.

Per Elena Carnevali della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati: “la prima integrazione passa per la scuola. La nostra battaglia deve essere quella di aiutare chi ha una disabilità sensoriale all’interno delle scuole. È una battaglia doverosa e giusta. Non possiamo dimenticare, poi, che le persone sorde sono più discriminate delle altre nel mercato del lavoro. Dobbiamo abbattere tutte le barriere alla comunicazione e all’accesso al lavoro”.

Secondo i dati raccolti dall’Ens, nel 2014 le persone sorde disoccupate erano 3202 disoccupati. La Sicilia è la regione con più disoccupazione, seguita da Lazio, Campania, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna. Francesco Bassani, vice presidente nazionale Ens, ha spiegato: “Abbiamo chiesto che durante i colloqui di lavoro sia presente un interprete e che i corsi di formazione siano accessibili anche alle persone sorde attraverso il servizio di interpretariato gratuito. Il ministro Polletti ha accettato le nostro richieste e ci aspettiamo di vedere presto i primi risultati positivi”.

Per Franco Bettoni, presidente nazionale Fand, Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità, “Solo una persona disabile su quattro trova lavoro in Italia. Non basta solo una legge, ci vuole una cultura nuova sul mondo del lavoro. Le disabilità sono diverse ma le persone sorde sono uguali agli altri lavoratori”.

© Redattore Sociale

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