Mai nella storia del Parlamento inglese era stata presentata un’interrogazione nel linguaggio dei segni.
di Ivano Abbadessa
Lo ha fatto per la prima volta venerdì scorso la deputata laburista Alba Butler. Che, pur non essendo sordomuta, ha scelto questa forma di comunicazione per chiedere al governo di riconoscere la British Sign Language (BSL) come una vera e propria lingua.
La parlamentare conosce bene la BSL per essere stata da sempre al fianco degli oltre 150mila disabili sensoriali residenti nel Regno Unito che la usano e che da anni aspettano un provvedimento che li riconosca al pari di una minoranza linguistica.
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Ciò comporterebbe, ad esempio, l’obbligo per l’esecutivo di Sua Maestà di tradurre in BSL tutte le informazioni e i servizi pubblici