Sara Giada Gerini: “Essere sordi, non significa non essere in grado di fare nulla nella vita”

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“Non sono Sordomuta, sono Sara, semplicemente nata sorda. I sordi vivono di comunicazione visiva, ascolto visivo… gli udenti vivono di comunicazione verbale. Comprendete la differenza? Le trascrizioni scritte nei contesti sociali… ci rendono persone ancora più indipendenti. Senza questo rinunciamo al cinema, al teatro, vogliamo guardare qualsiasi programma, non solo alcuni sottotitolati. Liberi di scegliere la nostra vita senza dover sbandierare la nostra sordità in ogni contesto sociale. Che noia dover rispondere… -non posso venire al cinema-, -non posso venire a teatro-“.

“Non diteci -Non ti perdi nulla, senti solo cazzate-, -beata te che non senti- e così via. Sono frasi veramente brutte e non consolano. Rispettate invece chi cerca di rivendicare i diritti che ci sono stati negati da anni. Rispettate la nostra sordità, in tanti stanno combattendo per noi e con noi. Io non amo chiedere, mi sono sempre arrangiata”.

Sara, termina il suo pensiero così: “non voglio INCLUSIONE forzata, voglio e rivendico il nostro diritto a sentire leggendo e la sordità non è da considerarsi una malattia contagiosa, da guardare con sospetto. Vogliamo vivere solo come persone indipendenti. Con questa consapevolezza possiamo, sfidare il mondo… e possiamo cambiarlo, in meglio. Ed io sono qui per aiutare a creare la mentalità dell’integrazione. Insieme sempre #FacciamociSentire”

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