Komotini, barbaro omicidio di un bimbo nel campo rom della vergogna

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Selvaggio crimine a Komotini, nella regione della Macedonia orientale a nord della Grecia: un 15enni sordomuto ha violentato e strangolato un bimbo rom di 6 anni, Mechmetali Sezal, per poi abbandonare il corpo (con mani e piedi legati) in una casa abbandonata poco distante dal tugurio dove abitavano.

Il bimbo di 6 anni era scomparso da due giorni e la scomparsa era stata denunciata per giunta dal 15enne che poi lo ha ucciso.

Scritto da Giorgio Fthia on . Postato in Kosmos

Secondo i risultati dell’autopsia, la causa della morte è strangolamento. In particolare, le abrasioni identificate su collo e faccia, confermano la confessione che poi ha fatto il 15enne che ha ammesso sia l’omicidio e lo stupro. Inoltre, i risultati mostrano un rapporto selvaggio innaturale, anale, con la rottura della mucosa.

I due bambini hanno vissuto nell’agghiacciante campo di Alan Kogioù nel centro di Komotini, popolato da rom e musulmani. La baraccopoli è proprio nel centro della città, dove la gente vive in condizioni spaventose tra le proteste dei cittadini.

Si tratta di insediamenti senza controllo, formatisi nel corso degli anni e che negli ultimi due anni, si sono ingrossati anche a causa della malagestione del caso migranti, con assenza di polizia, condizioni igienico sanitarie e dove i bambini si prostituiscono anche per 5 euro.

 

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