di Giorgia Baldinacci – Si avvicina il debutto olimpico a Rio 2016 per gli atleti paralimpici italiani e il sindaco di Roma Virginia Raggi riceve in Campidoglio la spedizione romana che partirà alla volta del Brasile, insieme al presidente del Comitato paralimpico italiano Luca Pancalli.
“Spero che oggi non si parli di Roma 2024, sarebbe offensivo. Oggi è il giorno degli atleti paralimpici, e si deve parlare di loro”, spiega il primo cittadino romano mettendo in secondo piano l’eterno dibatto sui Giochi Olimpici nella Capitale.
“A luglio, prima di partire per Rio – fa notare Pancalli in un’intervista a ‘Repubblica’ – gli atleti olimpici hanno goduto della massima attenzione, mi piacerebbe che lo stesso accadesse con i paralimpici. Sono ragazzi che hanno conquistato la loro carta olimpica con quattro anni di sacrificio e impegno. Io non vieto nulla a nessuno. Pretendo solo rispetto. Poi, se proprio dobbiamo parlare di Roma 2024, dopo la cerimonia abbiamo una riunione tecnica con il vice sindaco per altre questioni, magari a margine di quella possiamo parlarne… Cose da dire ce ne sono. Oggi vincere una candidatura olimpica – continua il presidente del Cip – significa impegnarsi a organizzare due eventi, quello olimpico e quello paralimpico. Due oneri, ma anche due gigantesche opportunità. E vi posso garantire che se quella olimpica è grossa, quella paralimpica, per una città come Roma, è straordinaria”.
Il numero uno del Comitato paralimpico azzurro quindi caldeggia e lancia la candidatura di Roma per l’Olimpiade del 2024 come un enorme occasione non soltanto per lo sport, ma soprattutto per lo sport paralimpico del Paese: “Le Paralimpiadi possono essere uno tsunami culturale, sociale ed economico. Un’occasione irripetibile di ripensare l’intera città in termini di accessibilità, di immagine della disabilità, di vivibilità delle periferie. Se dovessi parlare di Roma 2024 – conclude infine Pancalli – farei di tutto per evitare che si sottovaluti la portata di un’occasione del genere”.