VITERBO – Tutte le storie hanno un inizio, la mia comincia con una telefonata e la voce di uno sconosciuto che esordisce dicendo “Dottoressa Cucchi è la Questura di Viterbo, dobbiamo prendere la denuncia di una ragazza sorda, può venire a farle da interprete domani?”.
di
Superato lo sbigottimento iniziale ho cercato di chiarire l’equivoco, ho spiegato che lavoravo con i sordi, facevo seminari di educazione sessuale in giro per l’Italia ma non ero assolutamente interprete, e soprattutto che non tutti i “segnanti” potevano intervenire in una situazione ufficiale. Il problema rimaneva. Trovare un’interprete disponibile sull’intera provincia di Viterbo è infatti una mission impossible in tempi tanto brevi.
Da quella esperienza ho capito che la vita di un sordo è davvero dura se deve far valere i suoi diritti; ero abituata alle loro difficoltà quotidiane, condivido le mie giornate con Federica, che è sorda da quando aveva un anno di vita ma fin lì non avevo mai visto da vicino necessità giudiziarie.
Così ci siamo guardate e la decisione era presa, piccola conversazione concitata in Lis, occhi sgranati dei clienti del bar San Marco, attiriamo sempre un pochino d’attenzione, e le basi dell’associazione culturale erano gettate.
A tre mesi da quella telefonata abbiamo un nome, “Perché io Segno”, e stiamo per avviare i corsi che formeranno i futuri interpreti ed assistenti alla comunicazione. È dura, la burocrazia è tanta, ma siamo fiduciose che in tempi brevi avremo tante mani in giro che esprimeranno concetti forti e aiuteranno chi purtroppo non può avvalersi dell’udito.
Se qualcuno volesse intraprendere questo percorso o semplicemente avesse voglia di conoscere una lingua nuova e affascinante ci contatti: percheiosegno@gmail.com
Raffaella Ludovica Cucchi
Federica Miralli
Di seguito in dettaglio tutte le informazioni sui corsi:
L’Associazione Culturale “Perché io Segno”, in collaborazione con Gruppo SILIS e la cooperativa Segni di Integrazione Lazio, propone per l’anno 2016/17 i corsi di LIS, Lingua dei Segni Italiana di I°, II° e III° Livello.
Sono previsti due incontri settimanali, ai quali verranno affiancate esperienze dirette con il mondo dei sordi e con la loro quotidianità, comprese le sfide che tutti i giorni affrontano.
La necessità di offrire i corsi di formazione si affianca alla terza ricorrenza del riconoscimento LIS da parte del Comune di Viterbo, prima città del Centro – Sud ad averlo fatto, avvenuta nell’agosto del 2013.
Per introdurre le persone all’uso della LIS, è necessario stimolare innanzitutto l’uso della vista, del corpo e della memoria visiva.
È importante che gli studenti inizino a padroneggiare tutte quelle modalità comunicative che si troveranno poi a dover utilizzare nella produzione segnica.
La didattica prevede quindi lo sviluppo delle seguenti aree:
– Comunicazione visivo-gestuale e visivo-segnica;
– Uso dello spazio corporeo ed ambientale;
– Comprensione e produzione LIS idonea al livello indicato.
Corso di Primo livello: aperto a tutti, senza distinzioni di età o grado di istruzione.
Sono previste 150 ore di lezione: 116 ore di pratica, 20 di teoria e 10 ore di tirocinio.
Corso di Secondo livello: aperto agli studenti che abbiano superato il Primo Livello o dimostrato di conoscere sufficientemente la LIS, previo esame di ammissione da svolgersi a Roma presso la sede del Gruppo SILIS.
Sono 170 le ore di lezione: 120 ore di pratica, 30 di teoria e 20 ore di tirocinio.
Il corso prevede l’acquisizione delle seguenti conoscenze:
– Fonologia;
– Morfosintassi;
– Uso dei classificatori;
– Uso dell’impersonamento;
Per favorire la didattica verranno utilizzati materiali ad hoc quali: il Manuale del Metodo Vista, videocassette di racconti, filmati e documentari in LIS ed altri materiali utili al fine.
Il Corso di Terzo livello è aperto agli studenti che abbiamo superato gli step precedenti.
Sono previste 200 ore di lezione: 140 ore di pratica, 40 di teoria e 20 ore di tirocino.
Si concentrerà lo studio su:
– Corretto uso dello spazio;
– Affinamento delle tecniche dell’impersonamento;
– Utilizzo idoneo dei classificatori;
– Aspetti generali dell’uso della LIS;
Sono previsti esami intermedi di valutazione ed una prova finale.
Che cos’è la LIS?
La LIS, non è una forma abbreviata di italiano o una sua trasposizione manuale, ma una lingua vera e propria, con regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali molto precise e puntuali.
La Lingua dei Segni, da non confondere con l’abusato termine “linguaggio “dei segni, si è evoluta col passare del tempo, introducendo, proprio come l’italiano, nuovi lemmi, nuove strutture e perché no, sfumature dialettale.
La LIS permette alla persona sorda di comunicare in modo efficace, non va a sostituire il parlato ma lo implementa; per anni si è pensato che la lingua dei segni andasse a distruggere le capacità orale della persona sorda, oggi sappiamo che il segnato è un ottimo strumento, nelle mani del logopedista, per sostenere l’oralità, e spingere anche bambino e adulto al bilinguismo.
Perché un udente dovrebbe studiare la lingua dei segni?
I motivi sono tanti.
Molti si avvicinano a questa lingua affascinante per pura necessità: conoscono persone sorde o hanno un familiare che per motivi anche traumatici hanno perso l’udito. Altri per crearsi un lavoro; c’è sempre bisogno di nuovi interpreti, le occasioni culturali sono tante e la comunità sorda è sempre più spinta all’integrazione. Altra figura importante è quella dell’Assistente alla Comunicazione che aiuta il bambino sordo nell’apprendimento scolastico.
Altri ancora per timidezza, la LIS, infatti è una lingua tanto completa da mettere in gioco le capacità mimiche del soggetto, crea mezzi di interazioni nuovi e permette di superare i propri limiti personali.