E’ il numero delle operazioni riservate alle sordità profonde eseguite all’ospedale di Reggio Emilia. Il dottor Giovanni Bianchin: «Patologie uditive in continuo aumento»
di Jacopo Della Porta
REGGIO EMILIA. Ogni anno il reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Santa Maria, diretto da Verter Barbieri, e l’Audiologia, diretta da Giovanni Bianchin, eseguono 30 interventi per applicare impianti cocleari e protesi impiantabili, il cosiddetto orecchio bionico.
Si tratta di operazioni riservate alle sordità profonde e quello di Reggio Emilia è uno dei centri con maggiore storicità: dal 1992 sono più di 500 i pazienti sottoposti a intervento.
Gli stessi specialisti reggiani eseguono in media 200 interventi all’anno di microchirurgia dell’orecchio per curare varie patologie, come otiti croniche e otosclerosi. Forte di questa esperienza la struttura complessa di Otorinolaringoiatria ha organizzato, in collaborazione con i colleghi di Pavia e docenti di Unimore e Parma, un corso di formazione dedicata alla chirurgia otologica, nata per curare le malattie infiammatorie e croniche dell’orecchio ma negli ultimi anni considerata una tecnica di correzione della sordità.
Grazie all’avvento di presidi tecnici sofisticati quali gli impianti cocleari, vengono precocemente corrette le sordità neonatali e quelle, ormai molto diffuse, derivanti dal generale invecchiamento della popolazione. «Il futuro – dice il dottor Bianchin – prevede una rapida evoluzione di tecniche e strumenti con un aumento degli interventi di correzione della sordità che si affiancheranno all’uso delle tradizionali protesi acustiche. Parliamo di problemi molti diffusi. Il 12% della popolazione italiana soffre di disturbi uditivi e il 75% degli anziani ha difficoltà nel capire le parole. Un adulto su 7 non ha un udito normale. I costi per la società per intervenire su queste patologie sono elevati».
La sola Ausl reggiana spende un milione all’anno per contributi all’acquisto di protesi acustiche e pertanto si stanno introducendo sistemi
di governo di questa spesa al fine di finalizzare le risorse ai casi di effettiva necessità. I medici sono concordi nel constatare un aumento delle patologie uditive. «L’inquinamento acustico – conclude Bianchin – fa in modo che quotidianamente il nostro orecchio sia sottoposto a traumi».
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