La lingua dei segni riconosciuta ufficialmente in Lombardia

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MILANO – Regione Lombardia riconosce e promuove la LIS tattile come lingua effettiva consentendo ai sordomuti il diritto di libera scelta. Il Consiglio regionale ha infatti approvato all’unanimità giovedì pomeriggio la legge (relatore Federico Lena, Lega Nord) che riconosce su tutto il territorio regionale la lingua dei segni, con l’obiettivo di favorire l’inserimento e l’integrazione delle persone cieche e sorde nel mondo della scuola e nell’accesso ai servizi.

Il duomo di Milano
Il duomo di Milano

“Ancora una volta la Lombardia dimostra di essere avanti rispetto al governo nazionale anticipandolo sul piano legislativo –commenta il relatore Federico Lena (Lega Nord)-: questo provvedimento riconosce e inserisce la LIS tattile non solo nel mondo della scuola, ma anche nella società civile e nella rete dei servizi quotidiani. In Aula abbiamo approvato anche un ordine del giorno per sollecitare iniziative legislative analoghe a questa, a favore di quei soggetti che hanno difficoltà comunicative di altro tipo”.

“Sono soddisfatto per l’approvazione di questo provvedimento, che incontra il favore e il consenso di tutti i soggetti impegnati nell’ambito della sordità –ha detto il presidente della Commissione Sanità Fabio Rolfi-: con questa approvazione facciamo un atto di civiltà legislativa doveroso e necessario, tenendo conto che, nonostante gli strumenti introdotti dalla moderna tecnologia, la LIS tattile resta ancora oggi l’unico strumento che consente a molti sordi di comunicare e pertanto va sostenuta e promossa per favorire la loro inclusione e integrazione sociale”.

In sede di dichiarazione di voto hanno espresso apprezzamento e condivisione sulle finalità della legge i Consiglieri Massimiliano Romeo (Lega Nord), Carolina Toia (Lista Maroni), Mario Mantovani (Forza Italia) e Mario Barboni (PD).

La legge prevede l’inserimento della LIS tattile in tutte le scuole primarie e secondarie della Lombardia, nonché nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, nell’accesso ai mezzi di trasporto pubblico e ai servizi sanitari e sociosanitari, in particolare nei punti di Pronto Soccorso. Di concerto e in collaborazione con il Comitato Regionale per la Comunicazione (Corecom) saranno attivate azioni per favorire l’accessibilità ai media, alle trasmissioni televisive regionali e a quelle informative, mediante il ricorso alla lingua dei segni. L’attuazione concreta dei contenuti della legge viene ora demandata a un piano triennale la cui predisposizione è di competenza della Giunta regionale.

Come spiega il consigliere regionale Mauro Piazza “è una legge importante e necessaria che mette in campo strumenti concreti per garantire la piena integrazione di queste persone e la rimozione delle barriere di comunicazione, così da mettere a servizio della collettività i talenti e le capacità di persone che oggi non possono esprimersi pienamente. Credo sia un segnale di attenzione della Regione verso i lombardi con disabilità auditiva”.
Approvati dall’Aula anche tre ordini del giorno: il primo, presentato dal relatore Federico Lena, sollecita iniziative legislative analoghe a favore di quei soggetti che hanno difficoltà comunicative di altro tipo; il secondo, presentato dal gruppo Lombardia Popolare, invita la Giunta regionale a stanziare risorse adeguate per consentire la traduzione simultanea nella lingua dei segni delle sedute consiliari durante la diretta streaming; il terzo e ultimo ordine del giorno, illustrato da Antonio Saggese (Lista Maroni), sollecita strumenti adeguati che consentano anche ai soggetti autistici la possibilità di utilizzo della lingua dei segni.
La discussione e l’approvazione della legge in Aula sono stati seguiti, nello spazio riservato al pubblico, da una delegazione della sezione lombarda dell’ENS, l’Ente Nazionale dei Sordomuti, che ha salutato con un caloroso applauso il voto finale.
La LIS ha già ottenuto il riconoscimento del Parlamento europeo nel 1988 e nella risoluzione dell’UNESCO approvata a Salamanca il 15 maggio 2001 si stabilisce come “la lingua dei segni deve essere riconosciuta e bisogna assicurare l’accesso a tutti i sordi all’istruzione anche per mezzo di questo linguaggio”. Attualmente al Parlamento italiano sono state depositate diverse proposte di legge in materia per il riconoscimento della LIS sull’intero territorio nazionale, ma nessuna di queste è stata ancora discussa.
Si stima che in Italia il numero di sordi che utilizza quotidianamente la lingua dei segni supera le 43mila unità (5mila in Lombardia), con 300 interpreti professionali LIS riconosciuti.

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