MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli: presentato il piano strategico

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Da mesi – fin dalla nomina, nell’ottobre scorso – il nuovo direttore del MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, ha avviato un processo di ridefinizione della centralità e del prestigio di quello che, per patrimonio e collezioni, è sicuramente uno dei musei più importanti al mondo,
mirando a un adeguamento delle strutture, dei servizi e delle attività del MANN alla mission museale e alle più moderne realtà internazionali.

ArcheonapOra con la stesura e la presentazione del Piano Strategico 2016-2019 – in una bella pubblicazione edita da Electa – le linee guida, gli obiettivi e le strategie per i prossimi mesi ed anni sono esplicitati e condivisi diventando punto di riferimento preciso per l’azione del Direttore e dell’intero staff del Museo, ma anche per la città e i tanti alleati conquistati in questi mesi.

Un messaggio di organizzazione, trasparenza e condivisione che emerge anche nella scelta di presentare il Piano Strategico prima di tutto alla città,
perché con Napoli, in particolare, il nuovo direttore ha avviato un dialogo costruttivo e non scontato a tutti i livelli, consapevole che il MANN come luogo di produzione di cultura debba essere centrale punto di riferimento nella geografia cittadina e nella sua riqualificazione.

Strumento di programmazione fondamentale previsto dalla normativa vigente per i nuovi musei autonomi – che il MANN presenta tra i primissimi –
il Piano Strategico appare una sostanziale novità nella prassi manageriale dei luoghi della cultura e quello del Museo napoletano, elaborato da Giulierini con il coinvolgimento dello staff interno e con la collaborazione di Ludovico Solima, Docente di Management delle imprese culturali presso la la Seconda Università di Napoli, dà conto del MANN di oggi (storia, identità, missione, risorse umane, strutturali, artistiche ecc., governance e regolamentazione interna) dei Valori del Museo, sui quali si sta lavorando e per i quali si lavorerà (accessibilità – fisica, economica, cognitiva, ecc – osservazione, ascolto, connessione, trasparenza, sostenibilità) e del MANN del futuro
(vision, obiettivi strategici – edificio e collezioni, servizi, audience e development, comunicazione e soluzioni digitali).
Il tutto indicando tempi e risorse finanziarie.

Se dunque il MANN si propone di coltivare e far coesistere due differenti aspirazioni – da un lato essere testimone e interprete delle sue ricchissime collezioni valorizzando il Museo Archeologico Nazionale di Napoli quale Capitale del Regno e la collezione Farnese, con il materiale campano e pompeiano, quale esito della politica illuminata dei Borboni; e dall’altro recuperare e valorizzare la vocazione alla ricerca scientifica e alla divulgazione del sapere, facendo del MANN un Palazzo degli Studi, dove le lezioni magistrali della storia
vengono dipanate e rese comprensibili ai variegati pubblici con i quali il Museo entra in contatto – gli obbiettivi strategici sono davvero ambiziosi ma credibili.

Prima di tutto il migliore funzionamento del Museo e la più ampia accessibilità delle sue collezioni non possono che partire dalla cura e dalla conservazione dell’edificio storico che lo ospita.

Previsti dunque importanti interventi sotto il profilo infrastrutturale, compresa la realizzazione di un impianto di illuminazione a led a partire dal Salone della Meridiana – che oltre a consentire un significativo risparmio energetico migliorerà sensibilmente la qualità dell’esperienza di visita del Museo – così come numerosi sono gli interventi volti a migliorare la fruizione
delle collezioni permanenti attraverso l’incremento della superficie espositiva.

In particolare, sono state programmate e già avviate in questi mesi, con un segnale chiarissimo di operatività immediata:

la riapertura post restauro dei giardini storici avvenuta il 16 marzo 2016; l’apertura della Sala dei culti orientali inaugurata il 28 giugno scorso e l’attesa riapertura
il prossimo 7 ottobre della Sezione Egizia e della Sezione Epigrafica (momento importantissimo per l’accessibilità di una parte fondamentale del patrimonio del MANN,
con l’esposizione di oltre 1200 opere dopo 6 anni dalla chiusura delle sezioni e con un nuovo allestimento a distanza di 26 anni dal precedente);
quindi la riapertura della Sezione della Magna Grecia nel 2017; l’apertura della Sezione della statuaria campana nel 2018;
l’integrazione delle collezioni vesuviane e l’inaugurazione del Braccio Nuovo del Museo previste per il 2019.

In totale entro il 2019 si prevede: un incremento del 15% della superficie espositiva del Museo, il riallestimento di tre sezioni e l’incremento di due nuove sezioni.
Per migliorare la qualità del servizio offerto e l’esperienza di fruizione del Museo, è previsto anche un nuovo allestimento in termini didattici e comunicativi e, per la cura e la valorizzazione delle opere sono già programmati la digitalizzazione delle collezioni e l’ampliamento del laboratorio di restauro.

L’accessibilità verrà sviluppata in riferimento ai diversi target di pubblico che il Museo intende contattare
grazie alla progettazione di nuovi ed innovativi percorsi di visita sviluppati per ambiti tematici, ma anche tenendo conto delle diversificate necessità dei diversi fruitori, compresa l’attenzione alle disabilità visive e/o uditive, per le quali saranno realizzati specifici strumenti di mediazione (supporti informativi in linguaggio Braille, repliche (anche in scala) di reperti ed oggetti importanti delle proprie collezioni, filmati informativi in LiS, la lingua dei segni, ecc.).
Sono poi in corso di realizzazione supporti informativi digitali, materiale depliantistico in più lingue, una collana di nuove guide per le diverse sezioni museali
ed è già allestito un grande pannello all’ingresso con l’indicazione del MANN nel mondo: ovvero dei luoghi, nei diversi continenti, in cui sono in corso mostre del Mann o con prestiti del Museo, con la possibilità a breve di conoscere le opere attraverso il cosiddetto “passaporto digitale”.

Con riferimento ai servizi di accoglienza, sono stati individuati alcuni interventi prioritari che, anche attraverso l’avvio di nuove gare per l’esternalizzazione di alcuni servizi,
riguarderanno: il rinnovo della biglietteria e del guardaroba entro il 2017; la sistemazione e l’ampliamento dei servizi igienici; la realizzazione di una caffetteria provvisoria, in attesa dell’apertura del punto di ristorazione previsto nel Braccio Nuovo del Museo; la ridefinizione delle tipologie di assortimento del punto di vendita,
prevedendo la presenza di prodotti di artigianato artistico e di design, di repliche di oggetti delle collezioni realizzate da fonderie o attraverso la stampa 3D; di argenti, gioielli e prodotti tessili ispirati alle collezioni del museo; di prodotti eno-gastronomici di qualità, anche da commercializzare con il marchio del MANN.

Il personale di sala – incrementato fin dai primi mesi dalla nuova direzione – dovrà diventare un punto di riferimento importante per il visitatore:
sarà quindi attuato un programma di riqualificazione, a partire dalle uniformi, e di formazione dello stesso.

Nello specifico: entro il 2019 sono pianificati 5 nuovi percorsi e itinerari di visita; 10 presentazioni audio e 10 presentazioni video, 5 diorami, 1 app AR, 5 nuove guide tematiche
(tutti supporti di cui è già avviata la realizzazione) e nuova segnalazione interna, in parte già in atto.

Intenso il programma di audience development per migliorare la capacità di attrazione nei confronti dei diversi pubblici del Museo
e rafforzare il legame con quelli esistenti, anche in ambito digitale.

Paolo Giulierini ha messo a punto in questi mesi un programma di eventi e manifestazioni di grandissimo livello, differenziato per ambiti.

Archeologia del MANN prevede raffinate mostre archeologiche, che esaltino o affrontino aspetti storici particolari del patrimonio esposto e della cultura napoletana correlata, quali ad esempio “Mito e Natura” e “La reale stamperia borbonica” nel 2016, “Pompei e la Grecia” nel 2017, “Pompei e gli Etruschi” nel 2018;
Dai depositi del MANN è l’esposizione periodica di nuclei di materiali di deposito, peraltro non solo di tipo archeologico (libri, stampe, calcografie, lastre fotografiche),
anche con la realizzazione di cantieri di restauro nelle sale; Riflessione sull’antico sono un ciclo di esposizioni che analizzano il classico da parte di grandi artisti dell’era moderna e contemporanea.
Vere mostre-evento (Picasso nel 2018, Canova nel 2019; i vedutisti russi nella seconda parte del 2019);
Classico-anticlassico: serie di mostre dedicate a civiltà antiche non in diretto rapporto con il mondo greco-romano (I Longobardi; Archeologia Precolombiana nel 2017, Gli ori delle steppe nel 2018, Gladiatori e Samurai nel 2019); Contemporaneo ed antico: propone l’arte contemporanea sempre in rapporto con le suggestioni date dall’antico o in costante dialogo con esso (come “I Super Eroi” di Adrian Tranquilli e “Pontifex Maximus” di Alexiei Morosov nel 2016, o “La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown” di Kokocinski nel 2017);
infine Il museo ospite: in particolare con i grandi musei mondiali con i quali si andrà ad attivare un protocollo e con le nuove realtà autonome, saranno realizzate una serie di mostre di nicchia che ospiteranno una sola opera-capolavoro a rotazione di un Istituto.

Per i giovani c’è il progetto MANN4KIDS: percorsi di visita specifici e attività laboratoriali, ma anche spazi di discussione; Il MANN, in tale prospettiva, sta studiando la possibilità
di realizzare un video-gioco finalizzato a rendere emotivamente coinvolgente l’esplorazione del Museo, con l’obiettivo quindi di coniugare intenti educativi
con la partecipazione attiva del bambino durante la sua esperienza di fruizione.

Concessioni d’uso alle associazioni cittadine e ai privati degli spazi museali, convenzioni, istituzione entro il 2016 degli “Amici del MANN”:
insomma l’obiettivo dichiarato è portare il pubblico del MANN entro il 2019 dai 360.000 del 2015 a 500.000 visitatori e i segnali sono già più che positivi con un incremento di pubblico nei primi sei mesi della nuova gestione – rispetto al 2015 – del 15%.

Fondamentale la strategia delle alleanze e delle partnership a livello locale, nazionale e internazionale. Il MANN vuole relazionarsi con le eccellenze a tutti i livelli,
per sviluppare soprattutto la ricerca e la valorizzazione del proprio patrimonio. In particolare importanti convenzioni su specifici oggetti di studio e indagine (sia sul fronte storico artistico che amministrativo, manageriale, di servizi, di comunicazione, ecc. ) sono già state siglate in questi mesi con tutti i 5 Atenei della Campania o con i loro Dipartimenti e a queste potranno essere affiancate altre convenzioni con Università italiane e straniere anche nella prospettiva di un ulteriore sviluppo della produzione scientifica del Museo.

Strategiche invece per prestigio e per lo sviluppo della ricerca sono le collaborazioni con i grandi musei internazionali: recentemente con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles è stato stipulato un accordo di cooperazione internazionale per restauro, indagini scientifiche, attività espositiva, valorizzazione e ricerca, in funzione del restauro della statua colossale di Tiberio in bronzo, proveniente da Ercolano. Analoga convenzione è in corso di definizione con il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo. Altre se ne prevedono nei prossimi anni.

Mentre il progetto il MANN nel mondo prevede la realizzazione di progetti espositivi per l’estero (recente la presentazione della mostra “Pompeii. The exhibition” che farà tappa dal prossimo novembre in 3 città americane), fonte di finanziamenti utili al Museo ma anche strumento di promozione internazionale,
occasione di studio delle opere di proprietà e – appunto – di nuove significative alleanze.

E per un museo come il MANN che vanta un patrimonio di 250.000 oggetti, di cui “solo” 16.000 al momento esposti,
è anche anche questo un compito e un interesse primario.

Prioritario appare anche nel Piano Strategico del MANN 2016 – 2019 creare una trama di relazioni con gli altri luoghi della cultura (pubblici e privati) esistenti nella regione, fornendo il proprio contributo per giungere alla progressiva messa a sistema dell’offerta culturale del territorio e in questa prospettiva, centrale è anche il rafforzamento ulteriore del legame con il sito archeologico di Pompei, per mostre e progetti comuni, come la digitalizzazione del fondo pompeiano della biblioteca del MANN, anche valutando l’ipotesi di un biglietto integrato.

Grande progettualità dunque su diversi piani per un Museo che vuole essere punto di riferimento fondamentale nel panorama museale nazionale
e internazionale ma che vuole anche fare squadra e fare rete con il territorio e con il suo pubblico.

Sul piano della comunicazione i “lavori in corso” sono molteplici con l’idea di una contaminazione necessaria tra il MANN e la città
e l’apertura ai diversi linguaggi e canali possibili, con l’obiettivo anche di implementare la strategia digitale del Museo e sperimentare nuove tecnologie.

Nuovo è il logo e l’identità visiva del Museo; da oggi è on line un bellissimo e moderno sito web; avviati progetti vari specifici sui social network (la cui presenza sistematica è prevista entro il 2017) e per l’applicazione della Realtà Aumentata (una prima sperimentazione è stata fatta sul plastico di Pompei e s’ipotizzano
percorsi di visita basati sull’applicazione della cd. “Internet of Things”); entro il 2017 si prevede una nuova segnaletica stradale, focalizzando in primo luogo l’attenzione sui principali centri di snodo e transito dei flussi turistici (metropolitana, stazione ferroviaria ed aeroporto) tramite convenzioni e accordi già avviati, estesi anche alla promozione del Museo.

Affascinante in tal senso anche il Progetto Obvia (Out of Boundaries, Viral Art Dissemination) ideato dall’Università Federico II di Napoli, che prevede tre linee di azione:
la produzione e disseminazione in luoghi non convenzionali (aeroporti, metropolitane, treni e stazioni ferroviarie, alberghi, B&B, librerie, siti web tematici) di “arte per l’arte”,
opere di artisti e designer che forniscono interpretazioni di “frammenti” e reperti del MANN con linguaggi contemporanei;
la creazione di un network stabile tra soggetti che, nell’ambito della città, gestiscono e promuovono siti culturali, sorta di “laboratori di collaborazione”;
infine verifica dell’impatto dell’attività di dissemination virale e di quella di networking e “profilazione” del pubblico prevista da luglio 2016.

Insomma una bella sfida per il Direttore del MANN Paolo Gulierini e per tutto lo staff del Museo.

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