Ddl povertà, Binetti: “Ignorato il legame con la disabilità”

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La deputata: “Nel dibattito surreale che si sta stabilendo in Aula, è stato bocciato un emendamento a mia prima firma in cui si sottolineava la stretta relazione tra disabilita e povertà. Non c’è famiglia che non sperimenti l’enorme carico di lavoro e costi che comporta la presenza di una persona con disabilità”

parlamento-italianoROMA – “Nel dibattito surreale che si sta stabilendo in Aula sul disegno di legge sul contrasto alla povertà, è stato bocciato un emendamento a mia prima firma in cui si sottolineava la stretta relazione tra disabilita e povertà. Non c’è famiglia che non sperimenti in prima persona l’enorme carico di lavoro e di costi che comporta la presenza di una persona con disabilità.

Ebbene, nonostante il parere favorevole di tutte le forze di opposizione, il Pd per voce della sua relatrice ha dato parere negativo, con argomentazioni, forse formalmente corrette, ma del tutto ignare della verità delle cose e della drammaticità dei costi della disabilità. È una delle contraddizioni più forti di questa legislatura in cui la verità delle cose, anche se evidente per se stessa, stenta a farsi strada se il partito di maggioranza dice No”.

E’ quanto dichiara la deputata di Area popolare Paola Binetti. “Non a caso il collega Pizzolante non ha potuto che ritirare i suoi emendamenti, a prescindere della loro concreta autorevolezza, dato il parere negativo del partito di maggioranza e della strana posizione di un partito come il nostro che è nella maggioranza con un ruolo residuale anche davanti a temi di grande rilievo e di forte impatto sociale. Il Pd avrà anche ragioni – prosegue Binetti – ma non ha certamente ragione come ben rilevano molte associazioni di disabili, di malati con malattie rare, ecc. La povertà cresce con la disabilità e la disabilità genera povertà.

Se non si comprende questo non si capirà mai perché i livelli essenziali di assistenza non possono che essere di tipo socio-sanitario e prevedere misure molto concrete per far fronte alle esigenze delle famiglie, al di là delle chiacchiere e delle parole di circostanza”.

(15 luglio 2016)

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