Deve scontare 6 anni e otto mesi per concorso in violenza sessuale aggravata F.G., una donna originaria di San Vito dei Normanni che tra il 2003 e il 2010 aveva agevolato, e comunque non impedito, gli abusi del marito ai danni delle figlie minorenni
Deve scontare 6 anni e otto mesi per concorso in violenza sessuale aggravata F.G., una donna originaria di San Vito dei Normanni che tra il 2003 e il 2010 aveva agevolato, e comunque non impedito, gli abusi del marito ai danni delle figlie minorenni. Una squallida e drammatica vicenda per la quale l’uomo, un kosovaro, è da tempo detenuto. Sono stati i carabinieri della stazione di Nociglia, in provincia di Lecce, dove l’imputata si era stabilita, ad eseguire l’ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della procura generale presso la Corte d’Appello di Taranto. La donna è stata accompagnata alla sezione femminile del carcere di Lecce per l’espiazione della pena.
Il padre-orco era stato arrestato il 15 dicembre del 2010 dai carabinieri, dopo che una delle bambine, all’epoca 12enne, che aveva una sorella gemella e una più grande, una 14enne (mentre le violenze erano state risparmiate ad una quarta figlia perché sordomuta), aveva trovato il coraggio di confidarsi con una insegnante. Questa aveva messo al corrente della situazione la dirigente scolastica, la quale a sua volta aveva segnalato il caso ai servizi sociali del Comune di Nociglia
La storia era arrivata così in procura a Lecce. Il 6 dicembre 2011 i due coniugi snaturati erano stati condannati con rito abbreviato l’uomo a 18 anni, e la donna a 12 anni. Ciò che le resta da scontare infatti è un residuo di pena. Secondo le accuse, era la madre che spesso agevolava gli abusi, attirando in camera da letto le giovanissime figlia. Lì c’era il marito in attesa, che imponeva alle figlie rapporti completi. Con l’arresto di oggi la storia, quella giudiziaria, è giunta al capolinea