La Lingua dei segni salvata dal ministro “Cossato avrà i fondi”

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Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini seduta sui banchi della Lis di Cossato ieri mattina assiste ad una lezione speciale

francesca fossati 24 aprile

ministra gianniniLa Lis è salva grazie all’imminente arrivo di contributi statali. Non solo. Diventerà anche uno dei pochissimi centri di formazione in Italia qualificati per le disabilità sensoriali. «Vent’anni di sperimentazione possono bastare, il progetto della Lingua dei segni che avete portato avanti con passione è un patrimonio straordinario e grazie alla legge 107 della “buona scuola” l’istituto di Cossato si può trasformare in un centro di riferimento a livello nazionale a partire dal prossimo anno scolastico».

L’iter

Il ministro Stefania Giannini, in visita ieri all’istituto comprensivo, ha posto il sigillo del ministero su un iter già imbastito a livello regionale che ora, quindi, potrà proseguire. Gli insegnanti e gli interpreti che lavorano al progetto di bilinguismo per integrare i bambini sordi insegnando anche ai loro compagni la lingua dei segni diranno addio all’incertezza sui finanziamenti che troppe volte ha messo a rischio il progetto.

La mancanza di fondi per pagare gli interpreti aveva già portato la dirigente Gabriella Badà alla sospensione del progetto dal 1 marzo. Cosa che non avverrà perché in contemporanea con l’arrivo del ministro, Badà ha saputo che la scuola è risultata tra i vincitori di un bando ministeriale e riceverà, entro fine febbraio, 25 mila euro.

Il tour

Accompagnata dai senatori Nicoletta Favero e Gianluca Susta e ricevuta dagli insegnanti, dal sindaco Claudio Corradino con i consiglieri e dai politici biellesi, Giannini ha assistito, seduta tra i banchi con gli alunni, alle lezioni bilingue dalla materna alle medie e incontrato ragazzi che grazie al progetto della Lis si sono laureati. «Da linguista ho avuto tante occasioni di capire l’importanza della Lis, ma vederla tradotta nella didattica è straordinario – ha detto Giannini -. È una lingua in più che voi ragazzi avete l’occasione di imparare».

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