La sordocecita’ e il linguaggio delle mani

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Gli individui affetti da sordocecità sono sia cechi che sordi e, dunque, fanno estrema difficoltà a percepire correttamente il mondo che li circonda ed a relazionarsi con le altre persone.

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A loro viene riconosciuta sia l’indennità per la cecità che quella per la sordità ma, purtroppo, a volte tale panacea non basta per rendere la loro vita serena ed appagante. Per tale ragione, è necessario che ai sordociechi vengano messe a disposizione strutture in cui interfacciarsi con personale competente in grado di consentire loro di stabilire un contatto con il mondo esterno indipendentemente dalla disabilità.

La situazione dei sordociechi è molto complessa e deve essere affrontata con particolare scrupolosità.

L’obiettivo, ovviamente, è quello di consentire ai sordociechi di riuscire a combattere l’isolamento con cui sono costretti a fare i conti quotidianamente. Ma come comunicare con un sordocieco? Per prima cosa, è estremamente necessario fare presente che per un sordocieco la comunicazione è a dir poco fondamentale. Comunicando, infatti, il sordocieco riesce ad entrare in contatto con il mondo esterno e, soprattutto, con gli altri. Comunicare con i sordociechi non è affatto difficile. Ovviamente, è necessario tenere presente che il tatto è ciò che consente ad un sordocieco di interagire e, pertanto, di comunicare. Le tecniche di comunicazione sono moltissime e vanno dalla comunicazione gestuale a quella pittografica passando per la comunicazione oggettuale e comportamentale.

Aiutare un bambino affetto da sordocecità è molto semplice. La Lega del Filo d’Oro, ad esempio, da molti anni si prende cura dei sordociechi e li aiuta nel percorso che li condurrà ad una vera e propria rinascita. Il numero dei bambini che nascono sordociechi è in crescita ed organizzazioni come la Lega del Filo d’Oro sono fondamentali per permettere alle famiglie di garantire ai propri bambini la possibilità di conoscere il mondo e di crescere come tutti gli altri. Per fare ciò, però, c’è bisogno dell’aiuto di tutti.

Come?

È sufficiente aderire ai vari programmi di donazioni continuative previste dalle organizzazioni di volontariato. Solo così sarà possibile garantire a tutti i sordociechi un’assistenza costante ed un luogo in cui apprendere, conoscere, imparare e, soprattutto, divertirsi, giocare e comunicare con gli altri.

Aiutare i sordociechi ad inserirsi nel mondo ed a vivere con serenità la propria disabilità è un dovere morale. Talvolta, infatti, probabilmente per superficialità, non ci si sofferma sul fatto che un sordocieco, soprattutto se affetto da tale disabilità dalla nascita, non ha alcuna percezione del mondo e non ha alcuna possibilità di capire cosa lo circonda. Le associazioni di volontariato che si prendono cura dei sordociechi sono moltissime. Grazie ai volontari, i sordociechi riescono a cimentarsi in attività che, oltre ad avere un fine educativo, sono molto divertenti e consentono loro di svagarsi e di non pensare alla complessità della patologia che li affligge.

http://www.ilquaderno.it/

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