Grazie alla pazienza e alla determinazione di Tracie Pfeifle, volontaria in un rifugio di animali abbandonati a Grand Island (Nebraska), Rosie, una Pitbull femmina di 3 anni affetta da sordità congenita, ha imparato il linguaggio dei segni.
Ciò le ha permesso di interagire con l’uomo, spezzando quella barriera di silenzio e solitudine che il suo handicap e la mancanza di addestramento avevano creato fra lei e il mondo circostante. L’insegnamento è avvenuto per piccoli passi. “Il primo comando è stato un pollice in su che stava per ‘brava’.
Ha capito che cercavamo di comunicare con lei. Poi sono seguiti altri comandi semplici ‘seduta’, ‘giù’, ‘ferma’, ‘camminare’ e ‘fuori’.
Pochi concetti che però l’hanno fatta uscire dal suo ’guscio’”, ha raccontato la Pfeifle. “E’ stato semplicemente straordinario vederla sbocciare e diventare un cane. Non penso che sapesse come esserlo prima”.
Dopo quattro mesi Rosie non solo è diventata un animale vivace, curioso e giocherellone, ma ha anche trovato una casa e l’affetto di una nuova compagna umana, Cindy, una donna nella sua stessa condizione di disabilità. Il lieto fine? Sono diventate inseparabili