L’uomo, senza fissa dimora, era stato messo in fuga da malintenzionati: ora dorme in una roulotte della Pro Loco
di Carlo Palotti
Le storie di Natale esistono davvero. Nei giorni scorsi la cittadina termale si è stretta intorno a Giovanni, il noto senza tetto che da diverso tempo ha deciso di stazionare nel comune di Vicopisano e da almeno un anno e mezzo, vive nei pressi dello stadio di Uliveto Terme.
L’uomo, sordomuto, ha costruito la sua vita intorno ad una minuscola casa mobile, fatta con materiali di recupero e dotata di una cucina a legna. Chi lo ha avuto come vicino (prima a Lugnano, poi sull’argine dell’Arno ad Uliveto ed infine nelle vicinanze dell’impianto sportivo ulivetese) giura che superata l’iniziale diffidenza, Giovanni sappia regalare sorrisi e cordialità. Ma non tutti la pensano allo stesso modo e c’è chi infastidito dalla sua presenza, ha deciso di denunciare la situazione alle autorità, tentando di coinvolgere anche i cittadini con una raccolta firme.
L’iniziativa, però, ha scatenato la reazione del paese, che nel giro di qualche giorno si è mobilitato ed ha promosso una contro-petizione, questa volta in favore di Giovanni e per farlo rimanere lì dove aveva scelto di vivere.
Arriviamo così alla notte dell’Epifania, quando un gruppo di male intenzionati sono passati alle vie di fatto, ed hanno costretto l’uomo a lasciare l’abitazione. «La mattina della Befana – racconta Luca Tafi – stavo andando verso la pista ciclabile e all’altezza del centro commerciale ho trovato Giovanni intento a ripararsi dalla pioggia. Aveva passato la notte all’addiaccio, su di una panchina lì vicino. Mi sono fermato ed ho cercato di capire cosa fosse successo».
Ricostruendo i fatti in qualche modo, l’uomo tra le lacrime spiega che nella notte qualcuno lo ha disturbato per poi fuggire senza lasciare traccia.
«A quel punto ho provato a trattenerlo – dice Tafi – ma ormai era evidente che Giovanni aveva deciso di lasciare Uliveto per un’altra meta. Rientrato a casa ho postato un commento indignato su facebook e trovato l’appoggio di tanti ulivetesi, abbiamo deciso di prendere in mano la situazione».
Partita la catena della solidarietà, la prima cosa da fare era però quella di ritrovare Giovanni. «Qualche ora dopo – chiude Tafi – è stato avvistato dalle parti di Lugnano e riaccompagnato verso il paese. La pro loco di Uliveto Terme dispone da tempo di una roulotte da utilizzare in casi di emergenza, così l’abbiamo portata nelle vicinanze della sua vecchia casa mobile e data in uso». Un po’ come in un film, in tanti si sono prodigati per rendere la piccola abitazione più funzionale, hanno arredato il mezzo con qualche genere di conforto e portato cibo e coperte. «Dal giorno della Befana – spiega Lido Mori, vicino di casa del senza tetto – Giovanni riceve molte visite di cortesia. Quando tempo fa mi fu proposto di firmare per farlo sgomberare, risposi che doveva restare al suo posto». «Giovanni non dà noia a nessuno – continua Ilaria Caioli, residente nello stesso complesso di case – anzi, ogni mattina pulisce la pista ciclabile ed è sempre molto cortese. Anche prima di questi ultimi fatti, in molti avevano provato ad aiutarlo concretamente, magari portando un po’ di legna o qualche cosa da mangiare. Giovanni però è una persona poco propensa ad accettare regali di qualsiasi genere, quindi l’unico modo per fargli avere cibo e coperte, è quello lasciargliele fuori
da casa».
Mentre raccogliamo le impressioni dei vicini arriva una signora con una busta di generi alimentari: «Ero a fare la spesa – dice Alessandra Redini – ed ho pensato di prendere qualcosa anche per Giovanni. In un mondo pieno di problemi, è bello aiutare una brava persona come lui».