Un libro inclusivo per i bambini sordi: “Bakhita la Fortunata. Una storia straordinaria raccontata in LiS”

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Questa pubblicazione è il primo libro  che narra la storia di Bakhita, santa africana, in forma accessibile ai bambini sordi, utilizzando la traduzione del testo italiano nella lingua dei segni, strumento di comunicazione naturale per i bimbi con difficoltà di udito. La pubblicazione rientra in un progetto del Pio Istituto dei Sordi  di Milano volto all’educazione religiosa dei piccoli non udenti.

Bakhita la Fortunata narra la storia di una bimba di sette anni rapita alla sua famiglia presumibilmente nel 1876 da uno sperduto villaggio del Sudan. Bakhita fu condotta per anni come schiava in varie città del Sudan, subendo umiliazioni e torture crudeli, senza più potersi ricongiungere con la sua famiglia , dimenticando, per il trauma subito, il nome suo, quello dei famigliari e del villaggio dove era nata. I negrieri la chiamarono ironicamente  la “Fortunata”. A 13 anni fu comperata dal console italiano di Khartoum che la portò con sé al proprio rientro in Italia “regalandola” ad una famiglia amica che aveva rapporti commerciali col Sudan. Quando giunse in Italia Bakhita entrò giovinetta nell’ambiente delle Madri Canossiane, dove restò colpita dallo stile di vita e di relazione che vi si praticava, trovando così risposta agli interrogativi che le si erano accumulati in cuore nelle dolorose esperienze che le erano toccate.  Fu battezzata e alla fine del suo percorso di conversione divenne suora Canossiana. Morì dopo una vita semplice ed umile, tutta dedicata agli altri. Fu proclamata Santa nel 2000 e successivamente Patrona delle vittime della tratta di esseri umani.

La sua storia viene narrata  in “Bakhita la Fortunata” in forma semplice ed affettiva, adatta in particolare ai bambini sordi che non possono padroneggiare  pienamente la comunicazione orale. E’ essenziale garantire loro la possibilità di accedere alla Lis: l’inclusione scolastica e sociale non consiste nell’omologazione di tutti i bambini ad un unico modello di crescita e non può dirsi realizzata finchè non si valorizza la loro lingua naturale. Nella scuola il bambino sordo si trova un po’ come i bambini stranieri: per tutti questi piccoli solo il rispetto della loro lingua e cultura è il segno di una reale accoglienza.

La narrazione in Lis della storia di Bakhita suscita la curiosità  del bambino udente e dei suoi genitori. La scoperta di una modalità di comunicazione non verbale, diventa fonte di curiosità, di un nuovo apprendimento  e contribuisce a creare le basi per una società tollerante e creativa, aperta a culture e lingue diverse.

L’uso della Lis ha però posto ai curatori della pubblicazione problemi  non semplici da risolvere: la necessità di mantenere forzosamente limitato il numero di pagine del libro per non oltrepassare il tempo possibile di attenzione dei piccoli lettori, la difficile distribuzione nello spazio disponibile dei 500 segni della traduzione Lis, la ricerca di segni-nome per i termini italiani che non hanno corrispettivo nel lessico Lis. In senso più generale il problema è stato come far corrispondere al meglio la traduzione  in Lis al testo italiano in quanto non sempre il lessico della lingua dei segni è assimilabile alle capacità espressive della lingua italiana.

L’obiettivo primo che il libro cerca di realizzare per veicolare efficacemente il messaggio che il testo di Santa Bakhita vuol trasmettere è quello di mantenere il più possibile uno stile narrativo semplice e affettivo per facilitare l’ identificazione dei bambini con la protagonista, nelle vicende tragiche della sua vita  e nei momenti di speranza e di gioia.

Perché la storia sia assimilata e risuoni nell’anima c’è la necessità di un “traghettatore”, maestro o genitore, che in un momento di tranquillità a scuola oppure  di intimità a casa, legga il racconto ai bambini. La lettura va drammatizzata  con grande partecipazione da parte dell’adulto, spiegando ed enfatizzando il testo, in italiano e in Lis, dando spazio alle domande dei bambini, creando con loro un dialogo continuo, incuriosendoli con la coniugazione di due lingue diverse. Questo permette non solo di raggiungere il mondo interiore del bambino udente o sordo che sia, ma anche di superare senza grandi problemi lo scarto fra la lingua italiana e la Lis. Il piccolo sordo viene in tal modo facilitato nella comprensione del testo italiano, lingua che deve pur apprendere in una società di udenti, ma vede anche  riconosciuta ed apprezzata la sua lingua naturale, la Lis. Dopo i primi momenti di lettura condivisa con l’adulto, il bambino può accostarsi al racconto anche autonomamente, ogni volta che lo desidera.

Un aspetto della storia di Bakhita che colpisce i bambini tutti   è la descrizione delle atrocità di cui lei resta vittima: è come se questo insinuasse in loro, lentamente, un doloroso dato di realtà cioè la consapevolezza che nel mondo  ci possono essere tante brutte cose che non risparmiano neppure i bambini. E’ importante perciò che la storia di Bakhita mostri in forma per loro accessibile come il richiamo a Gesù possa dare un senso alla sofferenza e come anche nelle situazioni più difficili si debba essere sempre aperti alla speranza, perché Dio ci ama e ci aiuta.

Vicende simili a quelle di Bakhita purtroppo continuano a perpetuarsi nell’oggi. Milioni di persone nel mondo, in particolare donne e bambini, sono ancora vittime di oppressione, ingiustizia e persecuzione. L’esempio di Bakita può essere un incoraggiamento a superare la disperazione e a lottare per un mondo dove ognuno si senta rispettato nella sua dignità, etnia, cultura e lingua.

Proporre la sua figura come modello non solo ai bambini udenti ma anche ai piccoli con difficoltà di comunicazione, può essere un aiuto ad affrontare la loro vita, spesso segnata da fatiche e complessità particolari, con maggior fiducia, determinazione e speranza.

Scarica da documenti:
scheda di presentazione
BAKHITA LIBRETTO 2024-12-05 – WEB (1) (2) (1)

Marisa Bonomi

P.S. La pubblicazione “Bakhita la Fortunata” è stata presentata il 6 febbraio 2025 presso l’Arcivescovado di Milano. Il 20 marzo la presentazione sarà presso la Scuola Audiofonetica di Brescia.

Sul sito del Pio Istituto dei Sordi di Milano (www.pioistitutodei sordi.org) è disponibile il PDF del libro che potrà essere richiesto in forma cartacea dietro offerta almeno di 10 euro, allo stesso Istituto (info@pioistitutodeisordi.org).

 

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