Manovra, 7.193 euro in più al mese ai 17 ‘tecnici’ del governo

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I calcoli del Sole 24 Ore per i non parlamentari dell’esecutivo

Sono 17 i componenti ‘tecnici’, cioè non parlamentari, del governo Meloni: 8 ministri più altri 9 tra viceministri e sottosegretari.

Tra i ministri, ci sono i responsabili dell’Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto, dell’Istruzione Giuseppe Valditara, del Lavoro Marina Calderone, della salute Orazio Schillaci, della Cultura Alessandro Giuli, per le Disabilità Alessandra Locatelli e dello Sport Andrea Abodi.

Saranno loro a beneficiare dell’emendamento presentato dai relatori alla manovra che prevede di equiparare il loro stipendio con quello dei colleghi dell’esecutivo che invece sono stati eletti alla camera o al Senato. Per la copertura sono previsti circa 1,3 milioni di euro lordi all’anno a partire dal 2025.

Ai ministri va per ora un’indennità di circa 5mila euro, più 3.500 euro per le spese forfettarie che non spettano loro se restano fuori Roma per più di 15 giorni al mese. Un vincolo che i parlamentari non hanno e che l’emendamento della maggioranza estende a tutti i rappresentanti del governo. Oltre all’indennità, a ministri e sottosegretari non parlamentari spetterebbero anche altre voci come la diaria e i rimborsi spese per l’esercizio del mandato, spese telefoniche e viaggi. Secondo i calcoli fatti dal Sole 24 Ore, lo stipendio di ministri, viceministri e sottosegretari ‘tecnici’ aumenterebbe di 7.193,11 euro al mese: 3.503,11 euro in più rispetto alla diaria e altri 3.690 euro di rimborsi per l’esercizio del mandato. A questi si aggiungono rimborsi per viaggi e spese telefoniche per 1.200 euro.

Redazione ANSA

 

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