Torino, città dal ricco patrimonio storico e culturale, affronta oggi una sfida cruciale: rendere i suoi negozi accessibili a tutti i cittadini, incluse le persone con disabilità. Garantire l’accessibilità non è solo un imperativo morale, ma un’opportunità per dimostrare l’impegno della città verso un’inclusione autentica. Tuttavia, la realtà attuale rivela una serie di barriere che richiedono interventi mirati e coordinati da parte di istituzioni e commercianti.
La situazione attuale: un quadro preoccupante
Un’indagine recente ha mappato l’accessibilità di 271 negozi nel capoluogo piemontese, evidenziando che solo 68 di essi risultano pienamente accessibili. Questo significa che il 75% dei negozi torinesi presenta barriere architettoniche che impediscono o limitano l’accesso alle persone con disabilità. Tra gli ostacoli più frequenti troviamo gradini all’ingresso, porte troppo strette, spazi interni angusti e l’assenza di rampe mobili, elementi che non solo limitano l’accesso fisico, ma rappresentano anche una barriera psicologica, scoraggiando molte persone dal visitare questi spazi.
Impatto economico e sociale
L’inaccessibilità dei negozi non limita solo l’integrazione sociale, ma ha anche implicazioni economiche per i commercianti. Circa il 5% della popolazione italiana vive con disabilità, ma l’accessibilità riguarda anche altre fasce di pubblico come anziani, genitori con passeggini e persone con mobilità ridotta temporanea. In un contesto di invecchiamento della popolazione, investire nell’accessibilità non è solo un dovere etico, ma una scelta economica lungimirante.
Le radici del problema
Eredità architettonica e vincoli storici
Il centro storico di Torino, ricco di edifici di valore artistico e culturale, presenta caratteristiche architettoniche che limitano l’accessibilità. Gradini e porte strette, tutelati da vincoli sui beni culturali, costituiscono una sfida. La soluzione potrebbe essere rappresentata dall’introduzione di rampe mobili o montacarichi discreti, per trovare un equilibrio tra preservazione del patrimonio e inclusione.
Lacune normative e applicazione carente
Le leggi sull’accessibilità, seppur esistenti, non sono sempre applicate in modo rigoroso. La complessità normativa, controlli insufficienti e la mancanza di incentivi economici fanno sì che l’accessibilità venga spesso considerata un costo aggiuntivo piuttosto che un’opportunità.
Barriere culturali e mancanza di consapevolezza
Molti commercianti non percepiscono l’accessibilità come priorità. La mancanza di sensibilizzazione e di formazione sul tema porta a una scarsa comprensione delle esigenze delle persone con disabilità e, spesso, a una progettazione degli spazi che non considera questi bisogni.
Difficoltà economiche
In un periodo di incertezza economica, molti piccoli commercianti faticano a trovare le risorse per adeguare i propri spazi. Gli interventi strutturali per migliorare l’accessibilità possono essere costosi e, senza incentivi significativi, i commercianti preferiscono spesso rimandare questi investimenti.
Iniziative in corso: segnali di cambiamento
Il ruolo della consulta per le persone in difficoltà (CPD)
La Consulta per le Persone in Difficoltà di Torino è una delle realtà più attive nel promuovere l’accessibilità. La CPD ha realizzato una mappatura dettagliata dell’accessibilità, campagne di sensibilizzazione, e proposte pratiche come l’introduzione di rampe mobili e un vademecum per i commercianti.
Il progetto “Via il gradino”
Questa iniziativa mira a rimuovere le barriere più comuni, come gradini all’ingresso, offrendo soluzioni pratiche ai commercianti e creando una rete di negozi “amici dell’accessibilità” riconoscibili dai cittadini con disabilità.
Collaborazione con le associazioni di categoria
Associazioni come Ascom e Confesercenti stanno promuovendo l’inclusione organizzando workshop per sensibilizzare i commercianti e facilitando l’accesso a risorse e supporto. Queste azioni sono cruciali per superare le resistenze e mostrare i vantaggi economici dell’accessibilità.
Innovazioni tecnologiche
Torino esplora soluzioni tecnologiche come app per individuare negozi accessibili, sistemi di prenotazione online per richiedere assistenza e tecnologie di realtà aumentata per migliorare l’esperienza di chi ha disabilità visive. Questi sviluppi non solo aumentano l’accessibilità, ma rendono Torino un esempio di innovazione sociale.
Proposte per un futuro accessibile
Rafforzamento normativo
Torino potrebbe aggiornare i regolamenti edilizi per includere standard di accessibilità più rigidi per nuove aperture o ristrutturazioni. Incentivi fiscali, semplificazione burocratica e controlli regolari contribuirebbero a rendere più efficace l’applicazione delle norme.
Formazione e sensibilizzazione
Campagne di sensibilizzazione per il pubblico e corsi obbligatori per i commercianti sarebbero fondamentali per sviluppare una cultura dell’inclusione. Inoltre, moduli educativi nelle scuole torinesi potrebbero aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’accessibilità.
Soluzioni tecnologiche avanzate
Una piattaforma digitale per mappare i negozi accessibili, sistemi di assistenza remota e innovazioni come l’Internet of Things (IoT) per facilitare l’accesso ai negozi possono fare la differenza. Torino potrebbe esplorare partenariati con università e aziende locali per sviluppare e implementare tali soluzioni.
Collaborazioni strategiche
Creare una rete di negozi accessibili e promuovere partenariati con università e aziende potrebbe aiutare Torino a trovare soluzioni innovative e rafforzare l’inclusione. Stabilire gemellaggi con altre città all’avanguardia in Europa potrebbe arricchire Torino di buone pratiche.
Monitoraggio continuo e valutazione
Un osservatorio permanente sull’accessibilità, insieme alla pubblicazione di rapporti annuali e un sistema di feedback per i cittadini, fornirebbe uno strumento efficace per monitorare i progressi, identificare le aree critiche e celebrare i negozi che fanno dell’accessibilità una priorità.
Una sfida e un’opportunità per Torino
Rendere Torino una città più accessibile è un impegno collettivo che richiede il contributo di istituzioni, commercianti, associazioni e cittadini. L’accessibilità dei negozi non è solo una questione di normative, ma un diritto fondamentale che permette a tutti di partecipare pienamente alla vita sociale ed economica della città.
Ogni gradino rimosso e ogni rampa installata è un passo verso una Torino più giusta e accogliente. Rendere i negozi accessibili significa abbattere barriere non solo fisiche ma anche culturali, creando una società più inclusiva e solidale.
Con il giusto impegno, Torino ha tutte le potenzialità per diventare un modello di inclusione a livello nazionale e internazionale. La storia di innovazione, il tessuto imprenditoriale e la coesione sociale della città sono risorse preziose per affrontare questa sfida e trasformarla in un’opportunità di crescita e rinnovamento.
REdazione Mole24
di Alessandra Castronovo