Da Kiev e Ginosa per lavoro: «Mantova inclusiva per i sordi»

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I fidanzati Elena e Francesco si sono rivolti allo sportello dell’Ente sordi. «Da noi tra le 100 e le 200 persone ogni anno»

di Rachele Turina
Inclusività, apprendimento, supporto, divertimento. Il circolo culturale dell’Ente nazionale dei sordi, inaugurato a maggio a Eremo, è una fucina di servizi e attività. Ce li raccontano, iscritti e gestori, con le espressioni marcate sul viso e i rapidi movimenti delle dita, che disegnano parole nell’aria come suonassero uno strumento. C’è chi ordina, in lingua dei segni, il caffè al bancone del bar, chi assiste a una lezione di sensibilizzazione sulla Lis e chi, come Elena Muzyka e Francesco Coratella, 26 anni lei e 30 lui, entrambi sordi, bussa alla porta dell’ente per trovare lavoro a Mantova. «Vogliamo trasferirci qui perché è una delle città più inclusive d’Italia per noi sordi» ci risponde la coppia di fidanzati, arrivati dalla Puglia con il sogno di costruirsi qui un futuro.

Mantova inclusiva

«Io vivo in provincia di Bari – racconta Francesco in lingua dei segni (tradotta per noi da Sabino Papeo, segretario dell’ente) – uno dei miei amici d’infanzia, sordo come me, si è trasferito per amore dalla Puglia a Mantova, in poco ha trovato lavoro e mi ha consigliato di spostarmi perché qui ha trovato un ambiente accogliente».

Al suo fianco, la fidanzata Elena, originaria di Kiev, che oggi vive a Ginosa, in provincia di Taranto. «Quando è scoppiata la guerra sono scappata in Germania – risponde Elena – Poco dopo ho conosciuto Francesco su Facebook. Comunicavamo usando la Lingua dei segni internazionale. Ci siamo accordati per vederci. Era il 2023». A quel punto, è scattata la scintilla. Elena ha seguito Francesco in Puglia, ma adesso la loro intenzione è di trovare casa e lavoro a Mantova. «Qualsiasi impiego va bene, non abbiamo pretese» puntualizzano i due, che si sono rivolti all’Ente sordi per informarsi sulle opportunità. Il loro non è un caso isolato. «Arrivano da noi tra le cento e le duecento persone sorde l’anno – spiega Papeo – Negli ultimi dieci giorni sono stati assunti ventiquattro lavoratori non udenti fra Kuehne+Nagel e Zalando».

Il corso di LiS

La nostra attenzione viene catturata dalle voci degli “studenti” del corso di Lis organizzato da Cesvip, al bar per la pausa caffè. Sono professionisti udenti che lavorano per enti accreditati. «Siamo alla quarta lezione e ci piace tantissimo – racconta Marzia Marchioro, del Solco – Lavoro con persone con disabilità e il corso mi permette di aumentare le possibilità di comunicare con le persone sorde».

«Ci ha permesso di scoprire un modo nuovo di comunicare – aggiunge Daria Riberti – Oggi abbiamo imparato i numeri e i giorni della settimana». «Siamo tutti molto ricettivi – interviene Ilaria Mazzotta, di Cesvip Mantova – Stiamo già applicando la Lis nel lavoro, stanno venendo in sede tante persone sorde che vogliono attivare il progetto Lol, che ha come obiettivo quello di ricollocare i disoccupati».

Gli uffici

Due gli uffici attivi da ottobre nel circolo: «Uno è del presidente, Stefano Mascena – continua Papeo – riceve i curriculum di persone sorde e li mette in archivio. L’altro è il mio: gestisco le telefonate dei sordi e mi occupo di ricerca del lavoro e della rete del collocamento mirato».

La gestione del bar

A gestire il bar, come ospite, nel circolo ricreativo di Eremo, è la neonata “Asd realsordimantova”, Associazione sportiva dilettantistica, inaugurata il 19 ottobre, i cui rappresentanti sono: Salvatore Nicastro (presidente), Nicola Ivano Colonna (vice presidente), Fabio Quarato (rappresentante tecnico), Cosimo tedesco (rappresentante atleti), Andrea Castello Bastelli (consigliere). A capo dell’Ente mantovano sono invece Stefano Mascena (presidente). Salvatore Nicastro (vice presidente), Giorgio Callegaro (consigliere anziano).

Redazione Gazzetta di Mantova

 

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