Una delle tempeste più gravi degli ultimi vent’anni negli Stati Uniti

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Un ragazzo cammina tra le macerie provocate dalla tempesta a Pensacola, North Carolina, 3 ottobre (AP Photo/ Mike Stewart)

Le persone morte a causa di Helene sono oltre 200, perlopiù in North Carolina: a una settimana dal suo passaggio ci sono ancora centinaia di dispersi

Le persone morte a causa della tempesta Helene nel sud-est degli Stati Uniti sono oltre duecento, più della metà delle quali nel North Carolina, ancora oggi lo stato ad aver subìto i danni maggiori in seguito alle frane e agli allagamenti provocati dalle piogge intense. A una settimana da quando arrivò in Florida, per poi attraversare anche Georgia, Virginia, South e North Carolina, ci sono ancora centinaia di persone disperse, decine di migliaia sono senza acqua corrente e quasi un milione di abitazioni è senza elettricità.

Helene è stata la tempesta più grave ad aver colpito gli Stati Uniti continentali dall’agosto del 2005, quando l’uragano Katrina travolse l’area di New Orleans, in Louisiana, provocando la morte di quasi 1.400 persone.

Maria, l’uragano che invece attraversò nel settembre del 2017 Porto Rico, il territorio statunitense nel mar dei Caraibi, provocò oltre 3mila morti.

Quando aveva raggiunto le coste occidentali della Florida, giovedì scorso, Helene era classificato come uragano di categoria 4, la seconda più alta nella scala Saffir-Simpson delle tempeste tropicali: era già uno degli uragani più intensi dell’ultimo secolo ad aver attraversato il golfo del Messico e il più forte mai registrato lungo le coste centro-occidentali dello stato, nell’area di Tampa. In seguito la sua intensità era diminuita ed era stato riclassificato prima come uragano di categoria 1, poi solo come tempesta tropicale.

A ogni modo ha sradicato alberi, distrutto intere località e costretto migliaia di persone ad abbandonare le loro case, uccidendone decine e lasciandone quattro milioni senza elettricità.

L’area che ha subìto i danni maggiori è quella che comprende un tratto della catena montuosa degli Appalachi nel nord-ovest del North Carolina: molte località remote sono ancora isolate, e le operazioni di soccorso sono complicate dalle frane, dalle strade chiuse e dalle acque dei fiumi esondati. Ad Asheville ha interrotto una crescita economica e sociale che aveva pochi precedenti, soprattutto in uno stato non esattamente dinamico come il North Carolina.

Il governatore dello stato, Roy Cooper, ha definito Helene «devastante e senza precedenti», e ha aggiunto che molto probabilmente il numero dei morti è destinato a salire man mano che procedono i soccorsi. Al momento secondo i dati messi insieme da NBC le persone morte a causa della tempesta in North Carolina sono almeno 98; altre 39 sono morte in South Carolina, 33 in Georgia, 19 in Florida, 11 in Tennessee e due in Virginia.

Dopo aver visitato alcune località del North Carolina, giovedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha visitato anche parti della Florida e della Georgia. La sua amministrazione ha approvato aiuti per tutti gli stati coinvolti, tra cui invii di cibo, acqua e generatori elettrici, e ha ordinato al dipartimento della Difesa di mobilitare mille soldati per aiutare i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e gli addetti già impegnati nei soccorsi.

Per il fine settimana sono previste nuove piogge e venti forti su ampie zone del golfo del Messico, Florida compresa. Non si prevedono invece particolari perturbazioni sulle altre aree che hanno subìto danni a causa della tempesta.

Redazione IL POST

 

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