Il Giappone continua ad avere problemi per l’aumento di turisti stranieri

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Turisti scattano foto al tempio Nezu, a Tokyo, 11 aprile 2023 (AP Photo/Eugene Hoshiko)

Ne arrivano sempre di più, e le amministrazioni locali stanno cercando di inventarsi contromisure e modi per gestirli: infrastrutture, biglietti d’ingresso maggiorati e nuove linee di autobus

Il castello di Himeji è uno dei più spettacolari del Giappone: immerso tra gli alberi di ciliegio, circondato da fossati e mura difensive, è considerato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Nel 2023 quasi un milione e mezzo di persone è andato a visitarlo, e di queste più di 450mila erano straniere, il numero più alto di sempre. Oggi chiunque voglia entrare deve pagare un biglietto di mille yen (circa 6 euro), ma a causa dell’enorme flusso di persone che vengono da fuori il sindaco di Himeji, Hideyasu Kiyomoto, ha detto che vuole aumentare a circa 28 euro il costo del biglietto per gli stranieri, portandolo invece a 5 euro per i giapponesi.

Misure come questa sono diventate necessarie perché da diversi anni il Giappone ha un problema con l’eccezionale aumento di turisti dall’estero. Il fenomeno è iniziato diverso tempo fa: dal 2011 al 2019 il numero di visitatori era aumentato in modo costante, poi la crescita si era interrotta a partire dal 2020 a causa delle restrizioni imposte per il COVID. Con 25 milioni di visitatori, il 2023 è stato l’anno con più turisti dal 2019.

Negli ultimi anni, per esempio, il governo ha reso più semplice l’ottenimento del visto in paesi come la Cina, da cui arriva la maggior parte dei visitatori stranieri, insieme a Taiwan e Corea del Sud. Ma tra le ragioni principali dell’aumento di turisti in Giappone c’è soprattutto il crollo del valore dello yen, la valuta locale, che ha reso i prezzi più vantaggiosi. Nel 2024 lo yen ha perso il 10 per cento del suo valore: è stata tra le monete delle grandi economie che hanno fatto peggio, a causa delle politiche della Banca Centrale giapponese e della stagnazione dell’economia del paese.

L’arrivo di visitatori dall’estero, che immettono soldi nell’economia locale, ha ovviamente un impatto positivo sul PIL: la spesa turistica nel 2023 ha rappresentato il 9 per cento del prodotto interno lordo giapponese. Tuttavia ha creato anche un’enorme disparità nel potere d’acquisto di turisti e cittadini. L’arrivo di milioni di persone che possono permettersi di spendere di più – sia per la loro provenienza, sia per una maggiore predisposizione alla spesa, sia perché tendenzialmente chi viaggia ha una buona disponibilità economica – tende a far crescere i prezzi e a escludere i residenti da posti che prima invece frequentavano. Non sono solo gli enti che gestiscono i luoghi turistici come il castello di Himeji ad aver pensato di differenziare i costi: diversi ristoranti giapponesi stanno sperimentando un doppio menu, con prezzi diversi per visitatori e residenti.

Un maggior afflusso di persone nei siti di interesse implica anche una maggiore spesa per la manutenzione, e richiede spesso investimenti dell’ente gestore per aumentare la capacità di accoglienza. Se i siti turistici sono di proprietà pubblica, questi investimenti sono fatti con i soldi delle tasse: in questo modo i cittadini «hanno già pagato per la manutenzione dell’edificio o del patrimonio culturale. Non dovrebbero pagare un’altra volta», ha detto al Washington Post Linda Osti, docente di Management del turismo all’Università di Bangor.

Al di là dell’aspetto puramente economico, il sovraffollamento di turisti genera anche problemi di vivibilità

La città di Fuji si trova nella prefettura di Shizuoka, circa 300 chilometri a est di Kyoto. Qui c’è lo Yumeno Ohashi, il ponte dei sogni, da cui si vede un panorama del monte Fuji, la montagna più alta del Giappone e anche un vulcano noto in tutto il mondo. Il ponte è in un luogo di passaggio, ma in seguito a un post promozionale dell’ente del turismo locale è diventato famoso come “Instagram opportunity”, cioè come posto dove scattare una bella foto da postare sui social media. Un residente della zona ha detto al New York Times di aver visto arrivare anche 300 persone al giorno. I visitatori si mettono in fila per fotografarsi di fronte alla vista, arrivando a occupare persino la strada. Nel giro di poco tempo, le autorità locali hanno dovuto costruire prima un parcheggio improvvisato, poi iniziare i lavori per uno permanente, con 15 posti e un bagno, perché i turisti si fermavano con le auto e bloccavano il traffico.

In un’altra cittadina ai piedi del monte Fuji, Fujikawaguchiko, le autorità hanno dovuto mettere un telo per ostruire la vista del monte. In un parcheggio di fronte a una nota catena di supermercati e una clinica dentistica, infatti, moltissimi turisti si fermavano per scattare fotografie, creando un sacco di problemi al traffico e ai clienti della clinica. Recentemente i media locali hanno scritto che il telo dovrà essere sostituito con uno più resistente, perché era pieno di buchi fatti dai turisti per riuscire a scattare le fotografie.

Il sovraffollamento di turisti può arrivare all’improvviso in luoghi inaspettati, ma riguarda chiaramente e soprattutto quelli più noti e amati. Nella città imperiale di Kyoto, le autorità hanno inaugurato a giugno una linea speciale di autobus che tocca le destinazioni turistiche principali, nel tentativo di decongestionare il trasporto pubblico e facilitare lo spostamento dei residenti. Sempre a Kyoto, il consiglio distrettuale del quartiere di Gion, caratteristico per le piccole vie e le tradizionali sale da tè dove si esibiscono le geishe, ha dovuto vietare l’ingresso ai turisti in alcune zone: molestavano i residenti, si addentravano nelle proprietà private, inseguivano le intrattenitrici, scattando fotografie e toccando i loro costosi abiti senza il loro consenso.

Redazione IL POST

 

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