Il primo sciopero nella storia di Samsung

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(AP Photo/Ahn Young-joon)

È stato indetto dal sindacato dei lavoratori dell’azienda sudcoreana, che da settimane sta contrattando un aumento dei salari senza finora ottenere un accordo soddisfacente

Il sindacato nazionale dei lavoratori di Samsung Electronics, che rappresenta più di un quinto di tutti i dipendenti della grossa società di tecnologia sudcoreana, ha indetto un giorno di sciopero, chiedendo a tutti i propri membri di chiedere il proprio giorno di ferie retribuite per il 7 giugno. È la prima volta che una parte dei lavoratori protesta in modo così coordinato nella storia dell’azienda, che è stata fondata nel 1969 e fa parte del più ampio Samsung Group, il più grande produttore mondiale di chip di memoria, smartphone e televisori.

L’azienda è anzi accusata da tempo di adottare metodi «feroci» per evitare la sindacalizzazione dei propri dipendenti: il fondatore del gruppo Lee Byung-chul, morto nel 1987, era fortemente contrario alla contrattazione collettiva. Samsung non ha avuto un sindacato fino al 2019, quando un gruppo di dipendenti approfittò dell’arrivo di un governo di sinistra – quello del presidente Moon Jae-in, che prima di fare politica era un avvocato per i diritti umani che aveva spesso difeso i diritti dei sindacati – e del processo per corruzione del vicepresidente dell’azienda Lee Jae-yong, nipote del fondatore, per fondarne uno.

Oggi il sindacato rappresenta 28mila dipendenti, e da gennaio è impegnato in una negoziazione sui salari con la direzione dell’azienda: l’intenzione è di ottenere un aumento salariale del 6,5 per cento e un bonus ancorato agli utili dell’azienda in un momento di grande crescita per il settore in cui Samsung opera. Non è però stato ancora raggiunto un accordo, e questo primo giorno di sciopero è stato indetto proprio per mettere pressione sulla direzione.

Se i negoziati dovessero rimanere fermi, il sindacato ha minacciato anche di indire uno sciopero più ampio a breve. «Non possiamo più sopportare la persecuzione contro i sindacati. Dichiariamo questo sciopero di fronte alla negligenza dell’azienda nei confronti dei lavoratori», ha detto un portavoce del sindacato.

«L’azienda nel suo insieme sarà sicuramente colpita dallo sciopero del 20 per cento della propria forza di lavoro, soprattutto in un momento in cui il settore dei semiconduttori [di cui Samsung è leader mondiale, ndr] sta attraversando una tale evoluzione», ha detto ad AFP Kim Dae-jong, professore di economia alla Sejong University. «A differenza di Hyundai Motor, che deve gestire praticamente uno sciopero all’anno, la direzione di Samsung faticherà a tenere sotto controllo questa situazione perché non ha mai dovuto farlo prima».

Redazione IL POST

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