Città accessibili in Europa, al decimo posto c’è Roma

Uno studio inglese ha individuato le 10 città d'Europa più accessibili per quanto riguarda la disabilità. Londra è al primo posto. Inaspettata la posizione della nostra Capitale

0
412 Numero visite

“Accessibilità” deriva dal verbo accedere che significa avere accesso, entrare a far parte di una realtà o di uno spazio fisico o, semplicemente, essere coinvolti in qualcosa.

Questa parola sta progressivamente diventando uno dei termini più attuali, come dimostrato dai social: su Instagram, infatti, l’hashtag #accessibility conta quasi 960mila contenuti, mentre su TikTok addirittura si arriva a quota 2 miliardi di view tra video e live generate.

A questo proposito il Dipartimento dei trasporti del Regno Unito ha redatto lo studio ‘Disabled People’s Travel Behaviour and Attitudes to Travel’, in cui vengono elencate le 10 città più accessibili d’Europa. in cui vengono elencate le 10 città più accessibili d’Europa. Entrando più nel dettaglio, la medaglia d’oro è di Londra () che precede Parigi () e Amsterdam (). Completano la graduatoria le seguenti metropoliBerna (), Oslo (), Dublino (), Vienna (), Reykjavík (), Madrid () e, infine, Roma (10°).

La presenza di una città italiana è un importante riconoscimento ma secondo gli esperti si deve fare ancora meglio per garantire una quotidianità sempre più inclusiva.

«L’accessibilità è un tema delicato che coinvolge tutti i principali settori operativi, tra cui il turismo – commenta Lara Pollifrone, accessibility manager di Kone Italy& Iberica – Ci impegniamo ad aiutare a superare le barriere architettoniche in qualsiasi tipologia di edificio; in particolare nei palazzi storici e di interesse culturale abbiamo sviluppato la linea Kone Motus, miniascensori e montascale in spazi limitati per garantire a tutti la possibilità di spostarsi in autonomia».

«Viaggiare, fare sport, partecipare ad attività culturali e ricreative sono modi gratificanti di usufruire del proprio tempo – spiega Antonella Celano, presidente dell’Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare – Purtroppo, però, non tutti riescono ad accedere a queste iniziative e occorre intervenire tempestivamente, soprattutto, in vista della stagione estiva».

«Nello specifico – prosegue Antonella Celano – servono iniziative mirate ed efficaci come il progetto SiPuò, pratiche di accessibilità’ che abbiamo promosso assieme all’Associazione Sclerosi Tuberosa e all’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare sezione Mazara del Vallo, con l’obiettivo di sviluppare un modello innovativo di accessibilità e inclusione delle pratiche di turismo e tempo libero. Il progetto, cofinanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, consente alle persone con disabilità e ai loro famigliari di poter accedere a settori specifici come, appunto, quello turistico e ricreativo».

Redazione Famiglia Cristiana

 

L'informazione completa