La sfida di Enrico: “Con la lingua dei segni racconto le antichità del museo Oliveriano”

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L’esperienza del 27enne, sordo dalla nascita, figlio dell’assessore Belloni

E’ tra mille anni di storia del territorio pesarese, e di tutti coloro che ci passarono, che inizia il racconto di Enrico. Con la diversità che questa volta è inclusiva e adatta veramente a tutti. È infatti con il 27enne Enrico Belloni, sordo dalla nascita, anche figlio dell’assessore comunale all’Operatività Enzo Belloni, che per la prima volta nella storia dell’Ente Olivieri anche persone non udenti potranno immergersi all’interno dei racconti del territorio, ricostruendo le quattro sezioni espositive e narrative che sono presenti dentro il museo, riaperto al pubblico poco più di un anno fa, il 13 dicembre del 2022.

Il progetto parte dal Tirocinio di inclusione sociale che, da settembre, Enrico svolge proprio all’interno della biblioteca e del museo Oliveriano. Da lì l’idea: un racconto con la lingua dei segni che renda anche il mondo ‘museo’ pronto alla sfida dell’inclusività. “La mia passione per la storia e l’archeologia mi fanno apprezzare ancora di più il lavoro che svolgo qui al museo. Mi piace – spiega Belloni – poter avere la possibilità di accompagnare le persone sorde, italiane e internazionali, alla scoperta delle bellezze del nostro territorio, ma soprattutto ripercorrendo la storia che ha creato le fondamenta della nostra città”.

Il primo appuntamento al racconto di Enrico è stato il 13 dicembre, in occasione del primo compleanno del Museo, e dietro c’è stata non poca preparazione: “Prima di tutto ho studiato le sezioni che sono presenti all’interno del museo Oliveriano, così da poterle rispiegare in modo corretto anche ai visitatori. Poi, ho iniziato a raccontare la storia– spiega Belloni –. È stato bello vedere che oltre ad alcune persone sorde, il mio racconto interessava anche a qualche udente che ha ripercorso con noi tutto il museo. Mi sono sentito orgoglioso e soddisfatto, anche se c’è ancora tanto lavoro da fare, ma per me poter aiutare gli altri a conoscere cose che altrimenti non saprebbero mai, è una vittoria”.

Un importante passo avanti riconosciuto e apprezzato anche da tutto il consiglio d’amministrazione dell’Ente Olivieri e ottenuto grazie anche alla collaborazione dell’Ens Pesaro. “Un fondamentale primo passo che il museo Oliveriano si pone come l’inizio di un percorso di inclusività. L’esperienza del 13 dicembre ci è piaciuta moltissimo – ha continuato Brunella Paolini, direttrice dell’Ente Oliveri -, è stato un esperimento che ci ha messi alla prova. È stata la presenza di Enrico che ci ha fatto immaginare di poterci aprire anche al mondo inclusivo. La presenza di sordi e di udenti ha reso poi molto interessante il momento, fatto anche di interazione. Quando si cerca di mettere insieme due mondi che solitamente non comunicano, il risultato è sempre un successo. Ci saranno sicuramente altre occasioni per riproporre un percorso di questo tipo”.

Il Tis di Enrico, per ora, non ha scadenza. Lui potrà rimanere all’interno del museo e della biblioteca finché vorrà: “Non so ancora bene cosa voglio fare da grande – conclude Belloni -, per ora guardo il presente. Sento che il mio ruolo, adesso, è utile a qualcuno e quindi continuerò ad impegnarmi, puntando ad ospitare qui al Museo tutti i sordi”.

Redazione Il Resto del Carlino Pesaro
di Giorgia Monticelli

 

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