Cirino Di Bella, la sfida ai 7 mila dell’Aconcagua dell’alpinista con sordità: «Scalerò le vette più alte di ogni continente»

Padovano, 36 anni, ha già conquistato Kilimangiaro e Monte Elbrus parte. Il 7 dicembre parte la corsa alla cima più alta delle Ande. : «Mi piace superare i miei limiti e vivere la natura e me stesso in modo più profondo»

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Lo scalatore padovano Cirino Di Bella sarà il primo italiano con sordità a scalare l’Aconcagua, vetta che sfiora quota 7 mila sulla Cordigliera delle Ande. L’Aconcagua è una montagna dell’Argentina: con i suoi 6962 metri di altezza, è la massima cima della catena andina, oltre a essere il rilievo più alto dell’emisfero australe e delle Americhe, caratteristica quest’ultima che gli permette di figurare nell’elenco delle vette più alte di ogni continente, le cosiddette Seven Summits.

Il sostegno a lavoro

A sostenere la spedizione sarà Eurointerim, agenzia per il lavoro di Padova di cui Di Bella è dipendente. Di Bella partirà per l’Argentina giovedì 7 dicembre per un’impresa di 18 giorni, che lo porterà ad avvicinarsi alla concretizzazione del suo grande sogno di raggiungere le «Seven Summits», le cime più alte della Terra: «Cirino ci dimostra con la sua resilienza – dice Luigi Sposato, presidente di Eurointerim – che è possibile superare ogni tipo di ostacolo e l’importanza di aprirsi agli altri e a nuove sfide. Con la sua spedizione inoltre ci invita anche a porre attenzione al tema della crisi climatica, che sta minacciando anche i giganti del nostro pianeta».

Il limite fuori e dentro di sé

Di Bella, dal canto suo, è entusiasta: «Ho 36 anni e sono sordo – sorride ricordando la sua storia – ho la passione per il trekking e la scalata. Qualche anno fa ho fatto il giro del mondo e ho avuto l’occasione di visitare 64 Paesi diversi. Devo ringraziare Eurointerim che mi sostiene in questa missione. Delle sette vette più alte del mondo ho già scalato il Kilimangiaro e il Monte Elbrus. Mi piace superare i miei limiti, ricercando sfide sempre nuove e avventure sempre più stimolanti. La natura che si scorge facendo trekking e l’emozione che si prova sono qualcosa di impagabile e che ringrazierò sempre di aver potuto sperimentare. Sono pronto per questa nuova sfida, che mi permette di vivere nel modo più profondo la natura e me stesso». Durante il tredicesimo giorno di spedizione sulla cordigliera delle Ande l’obiettivo sarà raggiungere la vetta a 6962 metri di altezza. A quel punto Di Bella potrà dire di aver completato la missione.

di Dimitri Canello – Corriere del Veneto

 

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