Stefania Simonetti di Serra De’ Conti nell’isola aveva fondato una sua attività. Poi hanno cominciato ad avvelenare gli animali ma è riuscita a portarli nelle Marche
Avevamo raccontato la sua storia un mese fa e finalmente ora si è passati dall’incubo al lieto fine. Stefania Simonetti, originaria di Serra de’ Conti e da 4 anni residente a Lampedusa, è riuscita nei giorni scorsi a portare in salvo i suoi 17 cani (che aveva precedentemente adottato perché randagi e denutriti) dall’isola siciliana fino alle Marche grazie a una rete di solidarietà.
Il perché di questo viaggio? Perché nei mesi scorsi i suoi amati quattro zampe, di cui molti cuccioli, sono stati ripetutamente avvelenati da ignoti e nonostante le cure fornite tempestivamente due di loro non sono riusciti a sopravvivere. Uno di questi era Mojito, labrador di 4 anni e primo cane della coppia. Così Stefania e il suo compagno Calogero Donato, ormai in preda al panico, si sono decisi a lasciare Lampedusa come unica soluzione per salvare la vita a tutti gli altri dopo un lungo viaggio prima in nave e poi su strada.
Da inizio novembre i due si trovano nella riserva naturale di Pian dell’Elmo, ospiti in uno chalet con un grande spazio all’esterno per i cani, finalmente al sicuro. Qui Melina ha dato alla luce altri 5 cuccioli portando il numero totale ad oggi a 22 cani. Simonetti ha anche fondato nei giorni scorsi l’associazione “Il Rifugio dell’Amore” e ora ha avviato una raccolta fondi per poter acquistare un immobile che sarà sede dell’associazione e rifugio per tutti gli animali abbandonati.
“La situazione sull’isola di Lampedusa è molto preoccupante – spiega – il mio obiettivo è di tornarci presto e salvare gli altri cani randagi che sono rimasti e che rischiano la vita ogni giorno. Con l’associazione salveremo quanti più animali possibili da abbandoni, maltrattamenti e avvelenamenti. Avvieremo anche una serie di attività per i bambini per educarli al rispetto degli amici a quattro zampe”
Per farlo però servono fondi ed è per questo che Stefania con un gruppo di amici tramite la piattaforma Gofundme ha lanciato il crowdfunding che spera le permetterà dal prossimo anno di dare vita al progetto. Simonetti 4 anni fa insieme a Donato aveva avviato sull’isola siciliana “Inkiostro Lampedusa” unico centro di estetica avanzata e tatuaggi, lavorando soprattutto con i turisti. Il dolore più grande lo ha provato quando ha trovato a pochi metri da casa il corpo senza vita del suo Mojito. “Era come un figlio per me, il dolore che abbiamo provato è indicibile – racconta tra le lacrime – purtroppo sull’isola c’era qualcuno che odiava profondamente i nostri animali, ecco perché dopo l’ennesimo avvelenamento ho deciso di microchipparli tutti a nome mio e di portarli in salvo nelle Marche. Abbiamo dormito per due mesi sotto una tettoia pur di non lasciarli mai soli”
di Ilaria Traditi – Il Resto del Carlino Ancona