Continua l’ondata di caldo in Brasile, dopo il picco del 12 novembre, con 37,2 gradi e un’umidità del 15% a Brasilia, le principali città continuano a registrare temperature che oscillano tra i 39 e i 42 gradi, con una punta di 42,5 a Rio de Janeiro.
A causa della forte umidità però, la temperatura percepita è ancora più alta: con punte di 58,5 gradi nella capitale carioca. Centinaia di migliaia di persone si sono riversate sulle spiagge alla ricerca di un po’ di fresco.
Cosa dicono i meteorologi
Per la meteorologa Marcia Ceabra il “novembre atipico” a Brasilia e in diversi Stati brasiliani, con temperature più elevate e minori precipitazioni, è “causato da El Niño, dal riscaldamento globale e dal cambiamento climatico”. L’Istituto nazionale di meteorologia (Inmet) ha intanto prolungato fino a venerdì l'”allarme rosso” nel Distretto Federale e in altri 15 Stati. L’elenco comprende gli Stati di San Paolo, Minas Gerais e Rio de Janeiro, i più popolosi del Paese. Nella morsa del caldo record, anche le città di Belo Horizonte, Teresina e Campo Grande. Si tratta in molti casi di temperature di 5 o più gradi superiori alla norma, e il perdurare dell’ondata di caldo, per 5 o più giorni, potrebbe rappresentare un serio pericolo per la salute.
Temperature record in tutto il Sud America
Anche il Servizio nazionale di meteorologia e idrologia della Bolivia ha emesso martedì un’allerta rossa per l’ondata di caldo in sette dei nove dipartimenti del Paese. I dipartimenti maggiormente provati dal caldo includono Santa Cruz, Beni, Pando, Tarija, Chuquisaca, Cochabamba e il nord di La Paz, dove si prevede che le temperature massime raggiungeranno tra i 38 e i 44 gradi.
Nel frattempo, il grande caldo sta facendo schizzare la domanda di elettricità del Brasile, dove molti, per sopportare le alte temperature, hanno acceso ventilatori e condizionatori. Per questo si sono già verificate delle interruzioni di corrente sia a San Paolo che a Rio de Janeiro.
Allarme incendi
L’ondata di incendi che sta interessando il Pantanal brasiliano, pianura alluvionale ritenuta la più grande zona umida del mondo, ha già ridotto in cenere un milione di ettari di vegetazione nel corso del 2023. Lo rivela uno studio dell’Università federale di Rio de Janeiro (Ufrj). Nelle prime due settimane di novembre sono già stati registrati 2.387 roghi. A causa dell’enorme numero di incendi, gli stati di Mato Grosso e di Mato Grosso del Sud, hanno chiesto lo stato di emergenza, nel tentativo di ottenere maggiore sostegno dal governo federale.
El Niño
Secondo una recente ricerca di Inment, il clima in Brasile è stato più caldo del normale anche nei mesi precedenti. Risulta infatti che la temperatura media del Paese è stata più calda del normale da luglio fino a ottobre. Il fenomeno del Niño che appare ogni 7-10 anni e regola le correnti lungo la costa del Pacifico, sta per entrare nella fase più intensa del suo ciclo. La sua spinta, alterata da un clima squilibrato, provoca eventi naturali estremi: il caldo diventa torrido e le precipitazioni torrenziali. Siccità prolungate alternate a bombe d’acqua. Secondo le ultime proiezioni della NOAA, infatti, la perturbazione dovrebbe vivere la fase più calda tra novembre e gennaio 2024, per poi continuare fino alla primavera dell’emisfero nord.
Redazione Tgcom24.Mediaset