Le auto storiche possono circolare liberamente a Roma anche nella Fascia Verde della ZTL e non più solamente la domenica o durante i giorni festivi: la storica sentenza è arrivata da parte del TAR del Lazio che ha accolto in maniera favorevole il ricorso dell’ASI.
L’Automotoclub Storico Italiano, in collaborazione con i Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia, e con il supporto della Federazione Motociclista Italiana e del club romano “La Tartaruga”, si era rivolto al TAR del Lazio con un ricorso che riguardava la libera circolazione delle auto storiche nella zona a traffico limitato della Capitale.
La sentenza che salva le auto storiche a Roma
Il ricorso presentato è stato accolto e con la sentenza esecutiva numero 15408/2023 datata 18 ottobre 2023, vengono praticamente annullati gli atti della Regione Lazio e della Giunta di Roma Capitale che andavano a limitare la circolazione delle auto d’epoca, tutte quelle vetture costruite da almeno 20 anni.
La questione era diventata di stretta attualità durante il mese di febbraio, quando il Comune di Roma aveva emanato un’ordinanza (la numero 27, ndr) che autorizzava la circolazione delle auto storiche all’interno della Fascia Verde della Zona a traffico limitato esclusivamente di domenica, nei giorni festivi e in occasioni di eventi autorizzati: la limitazione era simile a quella che riguarda le auto a benzina Euro 2.
L’ordinanza emanata dal Campidoglio di fatto inseriva le auto storiche nel “calderone” delle vetture più inquinanti, senza fare alcuna distinzione. Con la nuova sentenza, però, viene fatta chiarezza sulla questione: per il Tribunale Amministrativo del Lazio, che ha seguito quanto già ribadito dal Consiglio di Stato, ha rimodulato le restrizioni, consentendo alle auto storiche di circolare liberamente.
Sul sito ufficiale dell’ASI viene commentata così la sentenza del TAR del Lazio: “come già accaduto in altre regioni e grandi città italiane, la sentenza sancisce un nuovo e importante passo avanti nella direzione volta a tutelare il motorismo storico e a mantenere viva questa enorme risorsa culturale ed economica del Paese”.
Il TAR del Lazio accoglie il ricorso dell’ASI
L’impatto ambientale delle vetture storiche certificate non può essere paragonato a quelle delle auto comuni. La decisione è stata accolta con grande soddisfazione da parte di Alberto Scuro, il Presidente dell’Automotoclub Storico Italiano:
“Sono state accolte nel merito le tesi del ricorso con riguardo a tutti i provvedimenti limitativi della circolazione dei veicoli storici – le parole di Alberto Scuro riportate sul sito ufficiale dell’ASI – nella parte di diritto è stata data ampia rilevanza alle nostre riflessioni in tema di bilanciamento e specificità del ruolo dei veicoli storici”.
Il numero uno dell’ASI si è detto “molto contento di questa sentenza, in quanto rappresenta un ulteriore passo avanti verso la diffusa consapevolezza che il motorismo storico è un’eccellenza italiana che abbiamo il dovere di continuare a tutelare e promuovere per il bene del Sistema Paese”.
Ricordiamo che un’auto, per definirsi storica e godere di agevolazioni come l’esenzione del bollo, deve essere stata costruita da almeno 20 anni: questo arco temporale è necessario affinché un veicolo di interesse storico e collezionistico possa essere iscritto in uno dei Registri elencati nell’articolo 60 del Codice della Strada, i registri ASI, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo e Storico FMI.
Redazione Virgilio – di Silvio Frantellizzi