Oms: “70mila donne muoiono ogni anno per emorragia dopo il parto”

Ogni due minuti muore una donna quando è in gravidanza o quando partorisce

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I dati dell’Oms riguardo alla mortalità materna sono preoccupanti: nel mondo una donna muore ogni due minuti per cause legate alla gravidanza o al parto e i progressi nella riduzione di questi decessi sono minimi dal 2015.

L’emorragia postpartum (Pph), cioè il sanguinamento eccessivo dopo il parto, è la principale causa di morte delle madri a livello globale, con 70.000 vittime ogni anno. Muoiono tante donne, nonostante tale emorragia “sia completamente prevenibile e curabile”, ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Il piano dell’Oms

L’Oms ha lanciato un piano globale per ridurre le ampie disparità nei tassi di sopravvivenza delle madri da Paese a Paese che derivano da forti disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari essenziali.  Le azioni prioritarie comprendono lo sviluppo di nuove linee guida sulla prevenzione, l’individuazione e la cura delle patologie.

Nel caso dell’emorragia postpartum, il sanguinamento deve essere rilevato non appena appare e quindi trattato il più rapidamente possibile. Troppo spesso, le strutture sanitarie mancano di operatori sanitari o risorse, compresi prodotti salvavita o sangue per eseguire trasfusioni.

“Ogni donna, indipendentemente da dove vive, dovrebbe avere accesso a un’assistenza alla maternità di qualità, fornita in modo tempestivo e basata sui servizi qualificati e sulla disponibilità di attrezzature essenziali e prodotti appropriati ed efficaci. Questa è una parte essenziale del trattamento del sanguinamento postpartum e della riduzione delle morti materne”, ha dichiarato Pascale Allotey, direttore del Dipartimento di salute sessuale e riproduttiva dell’Oms.

Cos’è l’emorragia postpartum

L’emorragia post partum è una perdita di sangue superiore a circa 500 millilitri, che può avvenire sia subito dopo la nascita del bambino, sia ad alcune settimane di distanza. Questa complicanza del parto colpisce milioni di donne ogni anno, ma sono più a rischio le persone anemiche, con anomalie della placenta o che hanno infezioni durante la gravidanza.

 

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