Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dai legali dell’associazione animalista Leal Odv
di Stefano Pancini
Il Tar di Trento ferma l’abbattimento dell’orsa F36 decisa da Fugatti che ha riacceso la polemica sulla gestione degli orsi da parte della Provincia.
Gli attacchi
Lo scorso 30 luglio l’orsa F36 si era resa responsabile di presunto attacco avvenuto a Roncone, nelle Giudicarie, nei confronti di due escursionisti che si erano accidentalmente imbattuti nell’animale che dormiva assieme al suo cucciolo. Da qui, la Provincia ha giudicato la femmina di orso un pericolo per l’incolumità pubblica e, giovedì, il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti ha firmato il decreto di abbattimento dell’orsa F36 dando mandato a procedere con l’immediato abbattimento al Corpo forestale.
La cattura
A seguito del provvedimento emanato il 7 settembre dal Presidente della Provincia di Trento con ordinanza al “prelievo, quale misura di sottrazione all’ambiente naturale, tramite uccisione dell’esemplare di orso F36”. La Lega Antivivisezionista (Leal), ha immediatamente notificato un ricorso al TAR, ricorso che il Tribunale amministrativo, in composizione monocratica, ha accolto. Il giudice ha inoltre disposto la cattura dell’esemplare e la custodia presso il centro faunistico di Casteller di Trento. La Provincia Autonoma di Trento ha ora dieci giorni di tempo per depositare il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e il rapporto tecnico. Mentre la Camera di Consiglio è prevista per il 12 ottobre.
Le paure
Gian Marco Prampolini, presidente Leal chiarisce le posizioni dell’associazione: «Ci auguriamo innanzitutto che l’orsa e il suo cucciolo siano ancora vivi dopo che abbiamo appreso che la Provincia l’ha radiocollarata a fine agosto senza darne notizia. Chiediamo preventivamente che non venga rinchiusa al Casteller che notoriamente rappresenta una soluzione assimilabile al 41bis. Un vero e proprio regime carcerario che annichilisce e annienta gli orsi che vi sono imprigionati. Stiamo valutando gli accessi agli atti per chiarire lo stato dell’arte di F36 e del suo cucciolo».
Il falso attacco
«L’orsa F36 – sottolinea Leal in una nota – si era resa responsabile di un falso attacco lo scorso 30 luglio quando due escursionisti l’avevano colta di sorpresa mentre dormiva con il suo cucciolo. In altra occasione, il 6 agosto, l’orsa si stava per avvicinare a una coppia ma è stata messa in fuga dalle grida e dai bastoncini da trekking agitati in aria. Di fatto l’orsa non è mai stata problematica e non si è mai resa responsabile di aggressioni».