I negozianti studiano la lingua dei segni per un commercio inclusivo

Al via un corso su come comunicare con i gesti, cosa dire e cosa non dire e quali espressioni del viso o tono di voce utilizzare

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La Pro loco lancia un corso per realizzare un commercio inclusivo a Montecchio Maggiore

Parrucchiere ed estetiste, pizzaioli e negozianti, baristi e ristoratori, tutti a lezione del linguaggio dei segni per un commercio inclusivo. È una novità assoluta il corso organizzato dalla Pro loco Alte-Montecchio rivolto ai titolari delle attività economiche castellane.

I commercianti castellani studiano la lingua dei segni

L’iniziativa è proposta in alcune serate, suddivise a seconda del settore, tutte gratuite dal momento che la Pro loco aveva partecipato ad un bando finanziato dalla Camera di commercio Vicenza che prevede l’organizzazione di corsi specifici tenuti da docenti abilitati. Il corso prevede una specifica formazione dei referenti delle attività commerciali e dei servizi sull’accoglienza inclusiva per le attività economiche che operano all’ombra dei due castelli.

Il corso a Montecchio Maggiore

«Ci siamo impegnati per fare in modo che chiunque arrivi nella nostra città si senta ben accolto e torni volentieri a trovarci», dice la vicepresidente della Pro loco e referente del progetto, Ornella Vezzaro. Nel corso delle serate formative si punta a un chiaro obiettivo: capire come chi si occupa di servizi alla persona «possa garantire un servizio inclusivo ad una clientela con esigenze speciali come quella affetta da disabilità fisiche o cognitive più o meno gravi – prosegue Vezzaro -. Si va dai consigli per rendere il proprio locale accogliente e accessibile, passando per alcuni accorgimenti fondamentali nell’ambito della comunicazione verbale, ad esempio cosa dire e cosa non dire, e non verbale cioè gesti, sguardi, movimenti, espressioni del viso e anche come usare il tono di voce».

La formazione, l’accoglienza e l’inclusività nei negozi

Gli operatori del settore riceveranno una formazione concreta che, oltre a sensibilizzarli sul tema dell’accoglienza, risponderà ai loro dubbi grazie ad una serie di indicazioni pratiche, di facile applicazione e di grande importanza che consentirà loro di fornire un servizio inclusivo a 360 gradi. Sarà un modo per fare sentire chiunque entri in un negozio o vada a bere una caffè o anche a farsi un nuovo taglio di capelli a proprio agio e ben accetto. Il relatore e docente sarà l’esperta Chiara Moletta.

Il programma del corso per i negozi

Il primo appuntamento è in programma martedì 12 settembre, dalle 20.30 alle 22.30, nella sala civica di Alte che si trova in viale Pietro Ceccato al civico 88. L’incontro sarà riservato ai titolari, ai collaboratori e anche ai dipendenti delle attività di parrucchiere, estetiste e servizi alla persona. Il secondo incontro, invece, è fissato per il 19 settembre, nello stesso luogo e allo stesso orario, e sarà dedicato ai titolari, ai dipendenti nonché ai collaboratori del comparto abbigliamento, calzature, profumeria, oggettistica, articoli da regalo, pelletteria, elettrodomestici e commercio di ogni settore.

L’ultimo incontro, infine, è in programma il 26 settembre e sarà dedicato a tutti coloro che operano nel settore della somministrazione di alimenti e bevande come le gelaterie, le pizzerie, le pasticcerie, i bar e anche i ristoranti. Gli incontri rientrano nel progetto “L’A.B.C. dell’accoglienza e il turismo per tutti”.

«Abbiamo concluso il percorso di formazione rivolto ai ragazzi che nei fine settimana accompagnano i visitatori nei siti turistici della nostra città – conclude Ornella Vezzaro -. Ora è la volta dei commercianti, perché accoglienza significa anche inclusività. Ognuno si deve sempre sentire a proprio agio».

di Antonella Fadda


La storia di Alice Di Luca, che dietro al bancone della sua focacceria parla la lingua dei segni

 

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