La storia di Alice Di Luca, che dietro al bancone della sua focacceria parla la lingua dei segni

Segrate, la 27enne è sorda dalla nascita e gestisce con mamma Irene un locale in centro di specialità liguri. Per dialogare con i clienti legge il labiale, mentre un video sul muro spiega il significato dei gesti

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Alice Di Luca, 27 anni, nella focacceria sotto i portici di via 25 Aprile a Segrate

Segrate (Milano) – Un negozio dove si parla il linguaggio dell’inclusione. È quello della 27enne Alice Di Luca e della sua mamma, Irene Massa, che dal 2019 gestiscono a Segrate, sotto i portici di via 25 Aprile, una focacceria. La particolarità? Alice è sorda dalla nascita e, quando è al bancone, comunica con i clienti leggendo il labiale, oppure attraverso la lingua dei segni, che qualcuno già conosce e che comunque è possibile imparare, nei suoi aspetti più immediati, attraverso un video proiettato nel negozio e un apposito tabellone.

A fare da supporto mamma Irene, che è di origine genovese e non a caso ha voluto ricreare nell’hinterland milanese un angolo di Liguria, con focacce al formaggio, farinate, pizze e sughi artigianali, in testa l’immancabile pesto. C’è anche un piccolo settore di dolci, con crostate fatte in casa. Il bancone del negozio è un tripudio di colori e profumi, tra i clienti c’è anche il sindaco Paolo Micheli, che assicura: “La focaccia al formaggio è ottima. E quella di Alice è davvero una bella storia”.

 

“Prima di aprire il negozio ho avuto alcune esperienze di lavoro, in vari ambiti – racconta la 27enne con l’aiuto di Irene –: ho anche cercato di insegnare ai bimbi di un asilo segratese la Lis, la lingua italiana dei segni. È stato molto bello, ma poi ho capito che il mio desiderio era trasformare la mia passione per la cucina in una vera professione”. Da qui Alis, il nome del negozio, acronimo di “Alice lingua italiana dei segni”.

“Con la clientela fidelizzata ormai è facile comunicare – prosegue la 27enne –, mentre quando entrano persone nuove può capitare che ci sia qualche istante di disorientamento. Tutto superabile, ma se proprio il cliente dovesse sentirsi a disagio, interviene la mamma. È stata dura nel periodo Covid, quando le mascherine impedivano di leggere il labiale”.

Sarà che la comunicazione non verbale favorisce l’empatia, nel negozio si respira un clima familiare. “Non è sempre facile, ho anche dei momenti di sconforto – confida Alice – ma ho cercato di far diventare il mio punto debole un punto di forza e di caratterizzare il negozio in questo senso”. Tra i clienti ce ne sono diversi di origine ligure e anche “persone sorde, che arrivano da ogni parte d’Italia e cercano consigli. Si tratta di disoccupati, che magari vorrebbero a loro volta avviare un’attività – spiega Irene Massa –. La ricerca di un lavoro spesso è uno scoglio, le opportunità sono poche. Anche per questo, in futuro, ci piacerebbe poter assumere in negozio delle ragazze sorde, che possano darci una mano”. Alice Di Luca è tra i segratesi benemeriti che domani verranno premiati dal Comune con l’Ape d’oro. “Sono super emozionata”, racconta la 27enne. E alcuni clienti già si complimentano per il traguardo raggiunto.

Redazione Il Giorno – di Alessandra Zanardi

 

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