In Tunisia il 20% dei rifiuti solidi urbani finisce in natura

Per Forum per lo Sviluppo Ibn Khaldun occorre strategia globale

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TUNISI – Solo l’8% dei rifiuti domestici e assimilati viene riciclato e recuperato in Tunisia, mentre il 20% finisce in natura e il 70% viene sepolto in discariche definite “controllate”, secondo i dati pubblicati in uno studio dal Forum per lo Sviluppo Ibn Khaldun (Fikd).

Questi dati illustrano la cattiva gestione dei rifiuti, nonostante la loro importanza economica, in particolare in termini di produzione di energia rinnovabile, scrive il Forum, ripreso dall’agenzia Tap, ricordando che la Tunisia produce quasi 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani e quasi 350.000 tonnellate di rifiuti industriali classificati come pericolosi.

Un terzo di questi rifiuti dovrebbe essere trattato in modo rispettoso dell’ambiente. Secondo lo studio, il resto di questi rifiuti industriali rimane in gran parte depositato vicino alle fabbriche.

Il centro di trattamento dei rifiuti pericolosi di Jradou nel governatorato di Zaghouan è chiuso dalla rivoluzione del 2011 a causa delle proteste della popolazione locale. I rifiuti domestici e industriali continuano a essere una delle principali fonti di condizioni antigieniche sia nelle aree urbane che rurali, nonché di deterioramento dell’ambiente e della qualità della vita.

Il forum nel documento sottolinea poi la mancanza di sistemi per quantificare, caratterizzare e analizzare i rifiuti, sia a livello nazionale che all’interno dei comuni, nonostante gli enormi sforzi. E aggiunge che la gestione dei rifiuti così come è attualmente praticata, soprattutto a livello istituzionale e organizzativo, rappresenta uno dei principali ostacoli alla promozione di una gestione efficiente dei rifiuti. Il forum propone infine lo sviluppo e l’attuazione di una strategia di gestione globale e integrata che favorisca la riduzione e il recupero dei rifiuti e che coinvolga effettivamente tutte le parti interessate, vale a dire i comuni, le strutture ambientali, la popolazione, le imprese, i consumatori, i media e gli istituti di ricerca. Tra le opzioni raccomandate, l’introduzione di una tassa sulla gestione dei rifiuti per tutti i produttori, in base alle quantità e alle qualità prodotte. (Ansa)

 

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