Animalisti tentano di bloccare il treno e la cantante Giorgia li applaude

I militanti animalisti hanno protestato contro le politiche del Trentino e incassato l'apprezzamento dell'artista, che era appena scesa dal treno e diretta all'Arena di Verona

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Stavano per piazzarsi sui binari alla stazione di Verona quando è intervenuta la polizia ferroviaria per bloccarli. Così gli agenti hanno fermato l’azione del gruppo animalista “Centopercentoanimalisti” che avevano in mente di bloccare un treno ad alta velocità in partenza di Verona e diretto prima a Trento e poi a Bolzano. Proprio in quei momenti è scesa dal treno la cantante Giorgia, che ha plaudito all’azione dei militanti in difesa degli animali e ha mandato loro un bacio. 

Così gli animalisti hanno tentato di bloccare il treno Frecciarossa 8509 proveniente da Bologna e diretto a Bolzano. I poliziotti  hanno fermato i manifestanti mentre stavano per occupare i binari. Successivamente sono intervenuti agenti della Digos che hanno identificato tutti i partecipanti al blitz. I militanti animalisti hanno anche incassato l’apprezzamento di Giorgia. La cantante infatti è scesa proprio da Frecciarossa: era diretta all’Arena di Verona, per il Power Hits Estate di stasera. L’artista ha inviato un bacio ai militanti, scattandosi poi un selfie con loro e complimentandosi con l’iniziativa.

I motivi del blitz non sono nuovi: protestare contro le politiche delle province autonome di Trento e Bolzano nell’ambito della gestione degli animali selvatici. In particolare la gestione della presenza degli orsi e dei lupi nella regione. Così martedì pomeriggio, un gruppo di militanti  è arrivato alla stazione di Verona Porta Nuova con uno striscione con su scritto “Orsi e lupi non si uccidono. Trentino Alto Adige vergogna”.

“Le giunte provinciali del Trentino e del Sud-Tirolo proseguono nei loro progetti criminali di sterminio di Orsi e Lupi – si legge in un loro comunicato -. Ora non cercano neanche più pretesti, sfruttano anche racconti fantascientifici di turisti che si attendano nei boschi. Quello che vogliono, Fugatti e il suo omologo tedescofono Kompatscher, è la possibilità di decidere  chi e quando uccidere, senza controlli.

Questo  a prescindere da norme e  disposizioni dello Stato, le cui  Leggi dovrebbero prevalere. Ma il governo ha  deciso di non opporsi alle decisioni regionali. E’ evidente  che l’autonomia va tolta a chi non sa farne uso corretto: ma gli interessi, economici e politici, sono troppi. E della vita  degli Animali, della Natura, del patrimonio comune a tutti gli Italiani, interessa ben poco. Importano le pressioni dei cacciatori, degli speculatori e di pochi allevatori e gestori di aziende rimasti con la mentalità ottocentesca. Gli Animali liberi devono poter vivere tranquilli nei pochi spazi  lasciati loro”.

 

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