La denuncia dell’associazione Masegni e Nizioleti: “Dall’inizio dell’anno aumentati gli interventi di ripulitura dei muri antichi”. Da Santa Maria Formosa al Fondago dei Tedeschi, la mappa del Rinascimento deturpato
di Carlo Alberto Bucci
Non è solo il gesto eclatante del tag che macchia il frontone della Galleria Vittorio Emanuele di Milano nel blitz notturno dell’8 agosto. E’ fatto di piccoli, estesi, diffusi gesti di degrado l’attacco alle città, anche a quelle d’arte, da parte dei sedicenti writer. Il grido di allarma e disgusto ora si leva dalla Laguna veneta. Scarabocchi privi di valore artistico, “graffi” di vernice che rimandano a tag di profili social, banali dichiarazioni d’amore e slogan senza senso sono apparsi sui muri di Venezia. E’ in aumento il fenomeno dei graffittari-vandali che usano la Serenissima per ottenere qualche minuto di celebrità sul web
Oltre murales, che veri street artist hanno lasciato negli anni in alcuni luoghi di minor pregio storico e comunque non su edifici medievali o rinascimentali, ecco l’omaggio di “bombolettari” anonimi che imbrattano ponti e palazzi veneziani. Secondo l’associazione “Masegni e Nizioleti”, ripresa da La Nuova Venezia, si tratta per l’80% di vandali stranieri. In alcuni casi, attraverso il profilo social, si è riusciti ad individuarli e a denunciarli. È il caso di ‘McBello’, un giovane di Francoforte che ha lasciato scritte in tutta la città, oppure di una ragazza francese che aveva riempito i muri di Cannaregio con stelle azzurre.
La mappa dei vandali dello spray è lunghissima. Solo immaginando un itinerario tra l’Arsenale e il ponte di Rialto si incontrano muri tappezzati di scarabocchi al Ponte degli Scudi, a Santa Maria Formosa, sulla chiesa di Santa Maria Mater Domini, sul Ponte di Sant’Antonio, in calle Santa Giustina, sul Fondego dei Tedeschi, sui quali si trovava il celebre fregio di Giorgione e Tiziano, su una vera da pozzo del Cinquecento in campo Sant’Angelo – qui un maialino stampato a matrice -, davanti al palazzo dell’Agenzia delle Entrate.
Da inizio del 2023 gli interventi di ripulitura delle scritte insulse, degli scarabocchi variopinti, sui muri della città sono aumentati. E, nonostante la bravura dei restauratori, i danni alle pietre (e alla storia) di Venezia sono indelebili.