E’ Piazza Affari la peggior tra le Borse europee all’indomani del ‘decreto asset’ del governo che introduce la tassa sugli extraprofitti bancari.
L’indice Ftse Mib cede il 2,25% a 27.903 punti, mangiandosi 27,7 miliardi di capitalizzazione di un solo giorno, con un rosso di 8,9 miliardi solo per le banche quotate. Fanno decisamente meglio Francoforte (-1,03%), Parigi (-0,81%), Madrid (-0,89%) e Londra (-0,5%), anche se è scattato l’effetto domino sul settore in tutta Europa. In rosso anche gli indici Usa, con il Dow Jones in calo dello 0,6% e il Nasdaq dell’1,11%. Sul fronte bancario crollano Bper (-10,83%), Mps (-9,42%), banco Bpm (-9,25%), Fineco (-8,62%), Intesa (-8,24%), Unicredit (-6,48%) e Mediolanum (-5,89%). Nel resto d’Europa si segnalano invece Commerzbank (-4,06%), Bnp (-3,46%), Santander (-3,04%) e Credit Agricole (-2,95%). Pesano sui listini anche il calo del greggio ((Wti -1,82% a 80,47 dollari al barile), che penalizza Saipem (-3,37%), Bp (-1,94%), TotalEnergies (-1,77%), Eni (-1,54%) e Shell (-1,43%). Pochi i rialzi, limitati in Piazza Affari a Tim (+1,85%), A2a (+1,82%), Hera (+1,77%), Snam (+1,28%), Italgas (+1,08%) e Terna (+0,91%). Bene anche le rivali europee National Grid (+1,31%), E.On (+1,27%) e Rwe (+0,76%). Si mantiene a quota 167 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in ribasso di 13,5 punti al 4,11% e quello tedesco di 15 punti al 2,44%. In ulteriore rialzo il dollaro a 0,914 euro, 143,09 yen e 0,876 sterline. (Ansa)