Sospeso il Reddito di Cittadinanza per più di 160.000 famiglie beneficiarie senza disabili, minori o anziani a carico

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Sono 169.000 le famiglie in Italia che ricevevano il Reddito di Cittadinanza o la Pensione di Cittadinanza e hanno ricevuto un messaggio SMS dall’INPS che segnalava la sospensione del sussidio a partire da agosto. Il provvedimento riguarda chi è inserito in nuclei familiari privi di componenti disabili, minori o anziani sopra i 65 anni, come previsto dalle nuove normative.

La Campania è la regione più colpita da questa sospensione, essendo quella con il maggior numero di beneficiari. Solo nella regione sono stati inviati quasi 37.000 messaggi di sospensione. Questa decisione ha creato preoccupazione e disagio tra i cittadini, specialmente a Napoli, provincia che ospita il maggior numero di beneficiari del sussidio.

Il governo, nel primo semestre del 2023, ha introdotto nuove misure che hanno portato a un calo significativo delle richieste per il Reddito di Cittadinanza rispetto all’anno precedente, ma la situazione rimane critica soprattutto nelle regioni del Sud Italia, che ospitano due terzi dei beneficiari totali.

L’INPS ha avviato una campagna di informazione mediatica per fornire chiarimenti e rassicurazioni riguardo alle nuove misure. Tuttavia, ci sono ancora preoccupazioni riguardo alla situazione delle persone coinvolte e agli eventuali disagi sociali che potrebbero derivare dalla sospensione del sussidio.

Gli assistenti sociali e i sindaci delle regioni interessate si stanno confrontando con questo problema e cercano di fornire supporto alle famiglie colpite. Alcuni percettori del Reddito di Cittadinanza hanno già protestato per la sospensione del sussidio e stanno cercando informazioni e aiuto presso gli uffici dell’INPS e dei servizi sociali.

Il governo ha annunciato che chi ha perso il Reddito di Cittadinanza e rientra nella categoria degli occupabili (tra i 18 e i 59 anni, senza persone disabili o minori a carico) potrà ricevere un supporto di 350 euro al mese per la formazione al lavoro presso i Centri per l’Impiego e l’INPS. Per gli altri casi, sarà previsto un nuovo assegno di inclusione che entrerà in vigore dal primo gennaio 2024 e riguarderà chi ha minori, anziani o disabili a carico.

Redazione Online News

 

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