«Atre anni dalla celebrazione del ventennale della legge 68/99, oggi possiamo raccontare delle 7.000 persone con disabilità seguite in questi anni, di 459 tirocini promossi, seguiti nell’85% dei casi da un vero contratto di lavoro, e di 187 aziende, 75 cooperative e 441 disabili coinvolti dalle convenzioni relative all’art. 14. Numeri che, con orgoglio, ci pongono ai vertici nazionali per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità».
Lo ha dichiarato l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan presente giovedì mattina a Este, in occasione dell’apertura della conferenza regionale sulle politiche per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità dal titolo “Abili al lavoro”, promossa da Regione e Veneto Lavoro.
«Obiettivo della giornata è stato individuare le azioni di sviluppo dei servizi e delle politiche in favore delle persone con disabilità. Servizi sociali e politiche per il lavoro devono andare insieme per migliorare la qualità della vita delle persone e delle loro famiglie, attraverso adeguati piani di formazione, l’accompagnamento al lavoro e il confronto con l’imprese che assumendo persone con disabilità possono generare un grande valore sociale», ha sottolineato Donazzan.
Nel corso della mattinata, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Este Matteo Pajola, il presidente regionale AISM Carlo Adelchi Castrignanò ha sottolineato che «la Regione del Veneto è la prima in Italia per l’inserimento lavorativo dei disabili».
«L’inserimento lavorativo di persone con disabilità è un obiettivo fondamentale che si integra nelle politiche sociali della Regione – commenta assessore regionale alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin -. Non è casuale che siamo la prima regione in Italia in questo campo. È un risultato che ci inorgoglisce e che ci spinge a migliorare ancora di più perché solo sostenendo la creazione di condizioni e contesti favorevoli all’inserimento lavorativo di persone con disabilità possiamo far crescere la nostra società, garantendo una reale realizzazione di qualsiasi persona».
Secondo i dati di Veneto Lavoro, i posti di lavoro occupati da persone con disabilità in regione sono circa 33.500, di cui 32 mila riferiti a 12 mila aziende soggette agli obblighi di assunzione previsti dalla normativa in materia di collocamento mirato e 1.300 ad altre 8.800 aziende senza obblighi di assunzione. Si tratta prevalentemente di uomini (56%), con un’età superiore ai 55 anni e una percentuale di disabilità inferiore al 66% (oltre l’80% del totale). I giovani costituiscono una componente marginale. La maggior parte dei lavoratori è impiegata con contratto a tempo indeterminato e nei settori dei servizi alla persona, del metalmeccanico e nei comparti del made in Italy. I disabili in condizione di disoccupazione e iscritti al collocamento mirato al 31 dicembre 2022 risultano 30.203. Mediamente, oltre la metà degli iscritti al collocamento mirato avvia un rapporto di lavoro entro 12 mesi, molti già entro il primo mese, con tassi sensibilmente più elevati al crescere del titolo di studio.
«Il lavoro è un qualcosa cha ha a che fare con la realizzazione della persona e con i suoi bisogni, cui anche il sistema dei servizi per il lavoro è chiamato a rispondere – ha commentato il direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone -. Il ruolo del servizio pubblico, in questo contesto, è quello di garantire una presa in carico efficace degli utenti che necessitano di un supporto e un rapido rinvio ai soggetti che erogano servizi sul territorio. Noi abbiamo cercato di farlo portando i Centri per l’impiego il più vicino possibile ad aziende e persone».
L’evento si è concluso nel pomeriggio con una visita guidata al Centro Diurno della Fondazione Irea Morini Pedrina Pelà Tono di Este, sede di laboratori di ceramica, assemblaggio e cartotecnica dedicata all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.