Riforma disabilità: si al primo decreto attuativo sull’inclusione lavorativa

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in occasione del 1° maggio il primo dei decreti attuativi previsti dalla delega sulla disabilità: riguarda l'accessibilità della pubblica amministrazione, anche per chi vi lavora

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di Sara De Carli

Stanziati anche 7 milioni di euro per un contributo in favore degli enti del Terzo settore e delle onlus che assumano una persona con disabilità, tra i 18 e i 35 anni, a tempo indeterminato

Nel Consiglio dei Ministri del 1° maggio è stato approvato il primo decreto attuativo della legge delega sulla disabilità (la legge 22 dicembre 2021, n. 227). Il decreto introduce norme relative alla riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità ed affronta anche il tema dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità nel pubblico impiego.

«Si tratta di un segnale importante che ho voluto fosse dato oggi per ricordare che il diritto al lavoro è per tutti», ha affermato in una nota la ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli. «Per poter irrobustire le nostre comunità e il nostro Paese dobbiamo cambiare prospettiva, iniziando a vedere in ogni persona talenti e competenze sulle quali è possibile investire, sia nel settore pubblico che nel mondo privato. Il percorso è iniziato già da tempo, a partire dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità ma la strada da fare è ancora tanta».

Le disposizioni mirano a garantire a tutti i cittadini, sulla base dell’uguaglianza con gli altri, l’accessibilità universale ai servizi forniti dalle Pubbliche amministrazioni e soprattutto garantire ai lavoratori con disabilità la possibilità di svolgere il loro lavoro in autonomia con la piena fruibilità degli spazi fisici e delle tecnologie alle postazioni di lavoro. Nelle pubbliche amministrazioni viene prevista un’apposita figura qualificata e preposta alla programmazione strategica della piena accessibilità da parte delle persone con disabilità: avrà il compito di individuare le modalità e le azioni dirette a realizzare la piena accessibilità alle amministrazioni, fisica e digitale, da parte dei cittadini ultrasessantacinquenni e dei cittadini con disabilità. Gli obiettivi di tutela e accessibilità delle persone con disabilità nell’esercizio delle prestazioni lavorative e nell’accesso e fruizione dei servizi della pubblica amministrazione entrano a far parte del sistema di valutazione dei risultati anche in relazione alla responsabilità dei dirigenti.

Altri due sono gli interventi normativi in materia di lavoro approvati oggi dal Consiglio di Ministri, che riguardano le persone con disabilità e il sostegno al Terzo Settore. «Prima di tutto ho voluto fortemente iniziare a ragionare di un contributo per quelle imprese sociali che predispongono apposite figure professionali che accompagnano la persona con disabilità durante il percorso di inserimento lavorativo e che si impegnano nel patto di servizio personalizzato. Il contributo sarà compatibile anche con il rimborso parziale delle spese per il “disability manager” che già viene riconosciuto ai datori di lavoro», ha dichiarato la ministra Locatelli. Una seconda norma invece prevede un contributo in favore degli enti del Terzo settore e delle onlus per ogni persona con disabilità, tra i 18 e i 35 anni, assunta a tempo indeterminato tra il 1° agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023. Per l’erogazione del contributo sarà istituito un apposito fondo, con una dotazione di 7 milioni di euro per l’anno 2023 che potrà essere anche integrato successivamente. «Oggi diamo un segnale preciso e chiaro, in attesa di riformare e attualizzare la Legge 68/1999. Serve, però, l’apporto di tutti, ad ogni livello istituzionale, nel pubblico, nel privato e anche come singoli cittadini, per investire sugli altri e proseguire lungo questa traiettoria», ha concluso la ministra Locatelli.

 

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