Sordo-ciechi: gli aiuti per farli uscire dal buio e dal silenzio: “Non vogliamo privilegi né compatimento, solo autonomia”

Il motto-guida della Conferenza nazionale delle persone con disabilità sensoriale, che si è appena tenuta è stato “Avanti con coraggio oltre ogni umana fragilità"

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OSIMO – “Avanti con coraggio, oltre ogni umana fragilità”, è questo il titolo della nona Conferenza Nazionale delle Persone Sordocieche promossa dalla Lega del Filo d’Oro, che si è svolta dal 13 al 16 aprile presso il Grand Hotel Duca d’Este di Tivoli Terme (RM). Un’importante occasione di incontro e di confronto, che oggi è anche un segnale di ripartenza forte, nonché di ritorno alla vita nella relazione con l’altro dopo il duro stop imposto dalla pandemia che, con le misure di distanziamento, ha fatto vivere una condizione di doppio isolamento alle persone con sordocecità, le quali comunicano prevalentemente con il tatto

Una disabilità complessa. L’iniziativa, fortemente voluta dal Comitato delle Persone Sordocieche dell’Ente fin dalla sua istituzione nel 1991, rappresenta un prezioso appuntamento con cadenza triennale che ha l’obiettivo di far uscire chi non vede e non sente dal buio e dal silenzio imposti dalla una disabilità complessa e di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni le proprie istanze, rivendicando quei diritti fondamentali che dovrebbero essere loro garantiti all’interno di una società maggiormente inclusiva.

Gli anni del distanziamento sociale. “In questi anni, in cui la pandemia ci ha fatto vivere una condizione di doppio isolamento a causa del blocco dei servizi che permettono la nostra autonomia e del distanziamento sociale che ci ha privati della possibilità di usare il tatto, per noi indispensabile per orientarci e comunicare – sottolinea Francesco Mercurio, presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Fondazione – ci siamo scoperti ancora più fragili, ma abbiamo compreso che era necessario andare oltre, superando giorno dopo giorno le nostre difficoltà. In questo periodo per noi doppiamente buio e silenzioso, però, non ci è mai mancato il supporto della Lega del Filo d’Oro, che ha saputo riadattare il proprio modello di intervento per non farci mai sentire soli”  ha aggiunto Francesco Mercurio. E’ stata una Conferenza l’occasione che ha permesso di ricordare ciò che il Comitato chiede da sempre, ovvero che ci siano riconosciuti gli stessi diritti degli altri e di essere messi nelle condizioni di vivere la vita perseguendo la massima autonomia possibile e partecipando alla vita del Paese.

In Italia 360mila persone con disabilità sensoriale. In Italia, secondo un recente studio Istat – Lega del Filo d’Oro (2023) – si stima che le persone con disabilità sensoriali e plurime alla vista e all’udito e contemporaneamente con limitazioni di tipo motorio siano oltre 360mila. Si tratta di una fascia di popolazione spesso invisibile, che rischia di essere confinata nell’isolamento imposto dalla propria disabilità, la cui stima complessiva deve essere però vista verso l’alto, tenendo in considerazione anche i minori al di sotto dei 15 anni, non inclusi nella rilevazione, e le persone che presentano, oltre alla minorazione sensoriale, anche una disabilità intellettiva.

Il “Filo D’oro” in campo da 60 anni. “La Conferenza Nazionale delle persone sordocieche è da sempre, per la Lega del Filo d’Oro, un appuntamento molto importante – ha detto Rossano Bartoli, presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus – perché ci permette di conoscere, attraverso il confronto di diversi vissuti e il ricco scambio di riflessioni, i loro bisogni e le loro istanze, indispensabili alla Fondazione per fornire risposte concrete e mirate in un’ottica di miglioramento continuo dell’attività che portiamo avanti da quasi 60 anni. Nonostante i recenti dati ci dicano che la sordocecità è molto diffusa nel nostro Paese ha aggiunto – viene spesso sottovalutata e ciò contribuisce ad aumentare le barriere che le persone sordocieche devono affrontare”.

 

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